Ristorazione ancora in crisi. Il bilancio parziale di Massimo Suter, presidente di GastroTicino: «Terrazze piene. Ma si spende meno».
MORCOTE - Finora è stata un'altra annata complicata per la ristorazione della Svizzera italiana. Massimo Suter, presidente di GastroTicino, fa un primo bilancio davanti alle telecamere di tio.ch. Sullo sfondo, il suo ristorante nella splendida Morcote.
Suter, ancora lacrime per un settore già in difficoltà?
«Abbiamo avuto una primavera bagnata. Poi è arrivata un'estate torrida, non ideale per la stragrande maggioranza dei ristoranti. Gli aspetti meteorologici, che non possiamo controllare, ci hanno giocato contro».
Alcuni esercenti arrancano ancora per il post Covid...
«È così. Ci sono ristoranti che hanno finito gli aiuti. E si ritrovano ancora in difficoltà economiche».
C'è anche chi sta pensando di chiudere. Altri hanno appena chiuso. Triste no?
«Chiudono anche esercizi che hanno una storia lunga alle spalle. Questo significa che c'è una difficoltà marcata per il nostro settore. E non dobbiamo farci abbagliare dalle terrazze piene viste in estate».
Ecco. Parliamone. Non è un buon segno?
«La spesa pro capite è crollata del 15-20%. E questo non fa che erodere quei margini di guadagno che già erano risicati. I costi di gestione restano comunque uguali, ricordiamocelo».
Di questo passo dove si andrà a finire?
«Verso una specie di "pulizia", anche se il termine è poco simpatico. Il numero degli esercizi pubblici in Ticino al momento è ancora troppo alto rispetto alla clientela che ne usufruisce. Ci sono oltre 2'500 esercizi pubblici, considerando ad esempio anche le mense».
La concorrenza con l'Italia è ancora un problema?
«Non direttamente. Se parifichiamo il servizio e l'offerta delle due realtà vediamo che i prezzi sono circa gli stessi. I ristoranti di buona qualità costano anche in Italia».
Quando lei dice queste cose, la gente la prende di mira sui social. Lo sa?
«Lo so. Mi massacrano. La clientela ticinese vorrebbe un ribasso dei prezzi di vendita. Ma non è possibile. L'esercizio pubblico è un'azienda. E deve creare utili. Per fare utili bisogna vendere il prodotto al giusto prezzo».
Diamo uno sguardo all'inverno. Preoccupato?
«È un'incognita. Ci sono dubbi all'orizzonte. Bisogna anche vedere se ripartiranno le cene aziendali natalizie, linfa vitale per molti. Sarà un banco di prova importante».