La presentazione si terrà sabato a Sonvico.
LUGANO - Sabato 12 ottobre, alle 17, nella sala multiuso di Sonvico, sarà presentato il nuovo sito mappe.luganocultura.ch.
La Città di Lugano, con i suoi 21 quartieri, «conserva pratiche sociali e culturali peculiari, che in parte differiscono di luogo in luogo». Per perseguire la trasmissione della cultura legata alle tradizioni locali nei quartieri, la Divisione cultura ha promosso un progetto di valorizzazione del patrimonio culturale immateriale, attraverso la stesura di “Mappe di comunità”, che permette di preservare la cultura orale e di trasmetterla alle nuove generazioni anche grazie al digitale.
Durante l'incontro interverranno Roberto Badaracco (vicesindaco e capo dicastero Cultura, sport ed eventi), Luigi Di Corato, Direttore Divisione cultura, e i rappresentanti delle Commissioni di Quartiere e partecipanti ai lavori per la definizione delle mappe.
Il progetto, iniziato nell’ottobre del 2023, ha già coinvolto la popolazione dei quartieri di Sonvico, Dino, Cadro e Villa Luganese; nei prossimi mesi si sposterà a Gandria, Castagnola e Brè, per poi toccare gli altri quartieri della città.
Durante l’allestimento delle mappe «sono stati gli abitanti che hanno partecipato agli incontri a raccontare ciò che ritengono importante: arte, luoghi di ieri e di oggi, edifici, usanze, mestieri, tradizioni e ricordi sono andati a comporre una carta comunitaria da trasmettere all’interno del paese e verso l’esterno».
Grazie a un sito web dedicato, è stato possibile organizzare i materiali raccolti e presentarli su una carta digitale interattiva, che consente di avere a disposizione in un colpo d’occhio i punti salienti del territorio emersi dalle singole discussioni. «Si viene a conoscenza, ad esempio, del gioco della stracaférma, simile al nascondino, che non prevedeva però di rimanere fermi nascosti in un luogo, o di tradizioni legate ai carnevali, all’epifania e ad altri momenti del calendario, o ancora del fatto che l’erba del Pian di Scagn, in territorio di Cadro e ritenuto luogo di ritrovo delle streghe, irriti la pelle se ci si distende sopra. Non mancano poi notizie su beni culturali materiali, quali ad esempio cappelle votive, chiese, oratori o edifici di servizio come i cantinotti per la conservazione del latte, o informazioni».
«Con la presentazione dei primi risultati si corona un percorso avvincente che ha come primo obiettivo quello di mettere a disposizione delle tradizioni locali le nuove tecnologie, qualcosa di completamente innovativo – ha dichiarato il vicesindaco di Lugano Roberto Badaracco, capo dicastero cultura, sport ed eventi – Con questo passo intendiamo colmare le difficoltà sempre più presenti nella trasmissione del patrimonio culturale immateriale. In un certo senso è come se si invitassero i nipoti ad ascoltare le storie dei propri avi grazie alla consultazione di questo nuovo strumento web, con l'intento di aiutare a sensibilizzare e mantenere ancora più vivo il tessuto sociale e culturale dei quartieri e della Città».
La mappa di comunità è uno strumento utile non solo alla raccolta di dati, ma ancor prima utile a creare una rete di interesse e di conoscenze, nonché una rete sociale e culturale. La sua adozione come strumento di lavoro permette da una parte un approccio partecipativo alla cultura e conoscenza del territorio, dall’altra il consolidamento del senso di comunità. Fare una mappa di comunità significa creare una “carta d’identità” del territorio in base alle percezioni degli abitanti, vuol dire riflettere sul patrimonio culturale materiale e immateriale che ci circonda e raccontare il territorio per condividerne gli aspetti che secondo ognuno di noi sono rilevanti.