CANTONELe sette maratone si avvicinano. «Ora penso alla Groenlandia»

CAPRIASCA - Procede senza soste il cammino di preparazione di Alessandro Maraniello verso la World Marathon Challenge, la sfida estrema che prevede sette maratone in sette giorni, in sette continenti diversi. L'impresa è legata a un progetto benefico, Marathoniello, a sostegno della Fondazione Amilcare.

Abbiamo incontrato il runner ticinese a Tesserete, in occasione di una delle sedute settimanali di allenamento. Negli ultimi due weekend si è cimentato a Budapest e poi, ieri, sulle strade di Amsterdam. «Quella nei Paesi Bassi è la 18esima maratona da quando è stato lanciato il progetto. Più cinque o sei mezze maratone».

Troviamo un Alessandro decisamente in forma. «Da marzo ho perso sette-otto chili di grasso e ho messo massa muscolare. Sono seguito da un preparatore che mi fa le integrazioni». La routine di allenamento prevede circa 150 chilometri alla settimana. Di che tempi stiamo parlando nel corso delle competizioni che l'hanno visto impegnato in mezzo mondo (da Phuket a San Francisco, da Formentera a Varsavia)? «La mezza maratona l'ho chiusa in un'ora e trenta e la maratona, a fine agosto in California, in tre ore e diciotto minuti. Per me è un risultato importante».

Un momento chiave del suo percorso di avvicinamento alla World Marathon Challenge sarà la Polar Circle Marathon, che avrà luogo il 26 ottobre a Kangerlussuak, in Groenlandia. «Una maratona e una mezza maratona in vista della prova dell'Antartide», quella che andrà ad aprire l'impresa del prossimo anno e quella che spaventa di più per le condizioni ambientali. «Sarà sicuramente molto interessante respirare un po' d'aria fresca» in Groenlandia, ben sapendo che in Antartide «potrei trovare neve, ghiaccio e vento».

A fine novembre, quando mancheranno due mesi al via dell'impresa, Alessandro andrà a Firenze per testare le sette maratone in sette giorni. Non ci saranno gli spostamenti aerei previsti dalla Challenge, ma verranno ugualmente rispettate le pause tra una partenza e l'altra. «Dovrò uscirne con ben chiara nella testa quale sarà la mia velocità di crociera, così da evitare l'errore di correre troppo forte le prime maratone e poi arrancare per finire le ultime».

Alessandro è motivato e molto soddisfatto di questo percorso di allenamento. «Ogni settimana, quando finisco la maratona, mi sento bene. Posso dire di aver fatto il massimo, come impegno e anche come risultati».

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