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L'urgenza del trasloco e la soluzione (provvisoria)

PARADISOL'urgenza del trasloco e la soluzione (provvisoria)

23.10.24 - 18:20
Dopo l'annuncio della chiusura del foyer di Paradiso il Dss e la Croce Rossa hanno fatto il punto della situazione.
Ti-press (Samuel Golay)
Renzo Zanini responsabile dell'Ufficio dei richiedenti l'asilo e dei rifugiati (URAR) e Debora Banchini Fersini direttrice di Croce Rossa Ticino.
Renzo Zanini responsabile dell'Ufficio dei richiedenti l'asilo e dei rifugiati (URAR) e Debora Banchini Fersini direttrice di Croce Rossa Ticino.
L'urgenza del trasloco e la soluzione (provvisoria)
Dopo l'annuncio della chiusura del foyer di Paradiso il Dss e la Croce Rossa hanno fatto il punto della situazione.

PARADISO - È stato deciso ieri il futuro del foyer per minorenni non accompagnati della Croce Rossa a Paradiso: la struttura verrà demolita e gli ospiti saranno trasferiti. E se non si può parlare di un fulmine a ciel sereno (lo stabile versa da tempo in pessime condizioni), ecco che sorprende la velocità con la quale è stata comunicata la decisione.

Un'urgenza e una mancanza di preavviso che hanno fatto storcere il naso a qualcuno. Oggi pomeriggio, mercoledì 23 ottobre, a 24 ore dall'annuncio, si è svolto un incontro con la stampa per fare il punto della situazione.

«Il centro è occupato dalla Croce Rossa dal 1991. Attualmente sono ospitati una novantina di minori non accompagnati e una trentina di adulti», ha spiegato Renzo Zanini responsabile dell'Ufficio dei richiedenti l'asilo e dei rifugiati (URAR). «La struttura doveva essere abbandonata nel 2022 a seguito dell'edificazione del nuovo centro polifunzionale di Camorino, che avrebbe dovuto sostituire la capacità del centro di Paradiso».

I ritardi del cantiere, che non sarà ultimato prima della seconda metà del 2025, hanno complicato i piani. «Il Cantone e la Croce Rossa hanno continuato a usare il centro attuando però, con il sostegno delle autorità comunali, un monitoraggio costante su base trimestrale per garantire la sicurezza nell'edificio».

Ti-press (Samuel Golay)Renzo Zanini responsabile dell'Ufficio dei richiedenti l'asilo e dei rifugiati (URAR) e Debora Banchini Fersini direttrice di Croce Rossa Ticino.

La struttura di Camorino non è pensata per minori non accompagnati, «ma per famiglie e adulti», ha precisato Zanini. «Camorino permette però di liberare spazio in altre strutture in modo da guadagnare capacità alloggiativa per trasferire i ragazzi di Paradiso».

Ma andiamo con ordine. Il penultimo rapporto che data di giugno 2024 «non segnalava nessuna criticità legata all'edificio. Tanto che nel corso dell'estate sono state avviate delle trattative con il Municipio per usare la struttura anche nel corso della prima metà del 2025».

I problemi sono iniziati con l'ultimo rapporto di ottobre. «Abbiamo riscontrato piccoli campanelli d'allarme che hanno portato gli ingegneri a definire la struttura non più utilizzabile dopo il 31 dicembre 2024». La causa? «Una piccola crepa che impone importanti interventi di manutenzione». Cosa che né il cantone né la Croce Rossa hanno intenzione di fare. «Da qui la necessità di lasciare la struttura e la volontà di agire con prudenza cercando da subito una nuova soluzione».

Ti-Press / Francesca Agosta

La soluzione è stata trovata all'Hotel Dischma di Paradiso. «Abbiamo trovato l'accordo con la società in tempi rapidi la scorsa settimana. Da domani i ragazzi potranno trasferirsi all'hotel. Operazioni di questo tipo richiedono una certa rapidità. È importante tenere i ragazzi tutti assieme facendo il trasloco in maniera rapida».

Una soluzione che permette di spostare tutti gli ospiti rispettando le modalità nelle quali vivono e senza stravolgere la loro vita. «La soluzione dell'Hotel Dischma rispecchia la conformazione del foyer di Paradiso con sei piani», ha invece spiegato la direttrice di Croce Rossa Ticino Debora Banchini Fersini. «Riusciamo a rimettere i ragazzi con gli stessi compagni di camera. È importante proteggere la loro quotidianità».

Ti-Press / Francesca Agosta

La soluzione è però provvisoria. «Dovremo analizzare ancora le possibilità già sul tavolo e capire dove trovare una struttura definitiva. Gli accordi prevedono la permanenza fino a gennaio del prossimo anni». La decisione è stata comunicata ieri ai ragazzi. «È un cambiamento importante, ma sono felici di spostarsi in un luogo vicino».

Ma facciamo un passo indietro. Un servizio della Rsi di Falò, che denunciava la precarietà dell'edificio, aveva riacceso lo scorso settembre l'interesse mediatico verso la struttura. Alla domanda di un collega su quanto questo servizio abbia giocato un ruolo nella decisione di cambiare Zanini non ha dubbi. «No, il servizio non ha influenzato. Il centro versa in cattive condizioni da anni, ma abbiamo sempre avuto la certezza che la sicurezza non fosse in pericolo. Ora non c'è un pericolo immediato, ma sappiamo che entro il 31 gennaio bisognerà trovare una soluzione. Abbiamo avuto la grande fortuna di trovare l'hotel che ci permette di strutturare una soluzione in tempi rapidi».

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