Altro cambio di gestione, arrivato come un fulmine a ciel sereno, per il Fit Village di Vezia. È un boccone amaro per clienti e dipendenti.
VEZIA - Brutto colpo per i clienti della palestra Fit Village di Vezia. Già, perché il 30 novembre «da un giorno all’altro» la direzione della società che due anni fa aveva preso in mano la struttura, la PharmaTicino SA, ha annunciato ai clienti l’ennesimo cambio di gestione.
«A fine novembre stavano ancora vendendo nuovi abbonamenti, pubblicizzando sconti per il Black Friday. E pochi giorni dopo hanno annunciato, con una misera mail, un immediato cambio di gestione», ci spiega amareggiato uno degli abbonati, il 40enne Andrea. Il giorno successivo, il 1° dicembre, la palestra è infatti ufficialmente entrata a far parte della catena italiana di palestre FitActive.
Dipendenti lasciati a casa - «I dipendenti sono tutti stati licenziati e hanno appreso la notizia con un solo giorno di anticipo rispetto a noi, il 29 novembre», sottolinea Andrea, che si dice profondamente deluso. «Ci è stato assicurato che i nostri abbonamenti rimarranno validi fino alla loro naturale scadenza, ma abbiamo saputo che già da gennaio la palestra verrà chiusa per alcuni mesi per lavori di ristrutturazione. Inoltre ci ritroveremo in una palestra low cost: molti servizi come sauna e consulenza gratuita con un personal trainer non saranno più garantiti».
«Siamo stati venduti come se fossimo degli oggetti, senza preavviso. Trovo incredibile che non ci si possa tutelare in questo senso», insiste Andrea.
«Io, reduce di tante gestioni fallite» - Per il 40enne, peraltro, è l’ennesima doccia fredda. «Io sono reduce di tutte le gestioni che sono fallite negli scorsi anni. Ho sempre continuato ad andare in questa palestra perché per me la location è molto comoda, ma ora me ne pento».
Già, perché anche nei due anni di gestione targata Fit Village non tutto è filato liscio. «A gennaio 2024 la direzione ci aveva comunicato che il pianterreno della struttura sarebbe stato sottratto alla palestra per creare degli uffici per medici e fisioterapisti. Sono quindi iniziati i lavori, che hanno reso inutilizzabile il piano e ci hanno arrecato non pochi disagi. Questi lavori sarebbero dovuti durare tre mesi, ma poco dopo sono stati definitivamente interrotti e il piano è stato lasciato in disuso».
Si andava verso il baratro - Abbiamo quindi chiesto spiegazioni a Guido Spinelli, ex gerente di Fit Village e amministratore di PharmaTicino SA. «Gli abbonati erano decisamente troppo pochi e, se non avessimo raccolto un certo numero di nuove iscrizioni nei prossimi due-tre mesi, non saremmo più riusciti a coprire i costi», ci spiega. «A un certo punto abbiamo capito che per ottenere nuove iscrizioni era necessaria una ristrutturazione, ma con i numeri che avevamo le banche non ci hanno concesso il credito necessario. E preciso che il no definitivo è arrivato il 22 novembre».
La direzione cerca dunque, seduta stante, una via d’uscita. «Abbiamo riattivato dei contatti che avevamo con tre società che si erano già interessate alla palestra. Il gruppo FitActive si è da subito mostrato molto interessato, il 26 novembre abbiamo quindi fatto una proposta e il 27 i responsabili sono venuti a fare un sopralluogo sul posto. Il 29 abbiamo infine firmato l’accordo, che aveva tra le condizioni l’immediata presa in gestione di FitActive, effettiva dal 1° di dicembre».
Insomma, secondo Spinelli, «non potevamo comunicare il tutto con un certo preavviso, perché non c’era niente di definitivo».
Gli sconti? «Ancora non sapevamo nulla» - Le promozioni Black Friday, pubblicizzate sui social di Fit Village ancora il 21 novembre, ci fanno però storcere il naso. «Non avevamo ancora ricevuto la risposta negativa dalla banca. Era ancora possibile che saremmo andati avanti», si giustifica.
E, per quanto riguarda i dipendenti: «Subentra una nuova società, quindi siamo stati costretti a licenziare. Verranno comunque pagati sino al termine di disdetta».
«Contento della soluzione trovata» - Insomma, di alternative al cambio di gestione non ce ne sarebbero state: «Continuando così saremmo arrivati al fallimento. Invece abbiamo dato in gestione la palestra a un partner con tanta esperienza, e i clienti non ci rimetteranno alcunché. Abbiamo fatto il possibile e sono contento della soluzione che abbiamo trovato», conclude Spinelli.
«Il malumore iniziale è prassi» - Ma cosa ne pensa la nuova gestione? «Nei nostri anni di attività abbiamo spesso rilevato singole palestre e piccole catene. Il malumore iniziale è prassi e ricevere delle lamentele è normale», ci dice Matteo Guatteri, socio di FitActive e amministratore della filiale di Vezia e di quella che aprirà a breve a Lugano. «A distanza di qualche mese, però, le assicuro che i clienti saranno soddisfatti e ringrazieranno per questo cambiamento».
Per quanto riguarda invece i lavori di ristrutturazione che verranno effettuati a Vezia, Guatteri chiarisce che FitActive si è già attivata per la richiesta dei permessi comunali e cantonali. «Indicativamente dovremmo iniziare i lavori da metà gennaio, e dovrebbero perdurare per circa due mesi. Fino ad allora la palestra sarà regolarmente attiva, dopodiché gli abbonamenti verranno congelati fino al termine della ristrutturazione, così che i clienti non perdano giorni di fruibilità».
Dominio delle catene e del low cost - Intanto, però, nell'ambiente del fitness ticinese e rossocrociato le palestre indipendenti continuano a scomparire, e le catene low cost dominano sempre di più il mercato. «Quello che ha favorito tanto le catene è stata l’esplosione dei mezzi di comunicazione digitali, in particolare dei social media», commenta Laetitia Grossini, responsabile Ticino per la Federazione svizzera dei centri fitness e di salute (SFGV). «Non dobbiamo però dimenticare che alla base di un centro fitness ci dovrebbe essere il contatto umano e la figura professionale dell’operatore per la promozione dell’attività fisica e della salute (il trainer), sul quale bisogna poter contare in caso di necessità».
Per quanto riguarda invece il caso di Fit Village, Grossini si dice dispiaciuta. «Posso capire la delusione dei clienti, non è rispettoso annunciare un passaggio di gestione con così poco preavviso. D’altra parte comprendo anche il gestore precedente, la concorrenza delle catene low cost è talmente forte che, dopo averle provate tutte, si arriva allo sfinimento e si getta la spugna».