Interrogazione a firma PLR.
BELLINZONA - «Il provvedimento statunitense rischia di avere gravi ripercussioni per il tessuto produttivo ticinese, in particolare nei settori altamente internazionalizzati come l’industria metalmeccanica, elettronica, farmaceutica, orologiera e chimica, nonché per le PMI attive nei mercati nordamericani».
È un'interrogazione a firma PLR a porre l'attenzione sugli effetti dei dazi statunitensi nei confronti delle aziende del cantone. Nell'atto, firmato da Alessandro Speziali, Matteo Quadranti, Simona Genini e Cristina Maderni, si sottolinea come la misura, «giustificata da motivazioni legate alla protezione dell’industria americana e alla bilancia commerciale, colpisce in modo generalizzato tutte le esportazioni svizzere, incluse quelle provenienti dal Canton Ticino».
Pur sapendo «che la competenza è federale rileviamo che secondo l’Ufficio federale di statistica (UST), nel 2023 la Svizzera ha esportato merci verso il Nord America per un valore di 60,6 miliardi di franchi svizzeri, di cui la quota principale è rappresentata dagli scambi con gli Stati Uniti. Inoltre, dati ufficiali evidenziano che le esportazioni del Canton Ticino verso gli USA sono aumentate del 15,3% nell’ultimo periodo monitorato, a testimonianza della crescente importanza di quel mercato per l’economia cantonale».
Alla luce della «situazione attuale e dell’urgenza di una risposta istituzionale», si chiede al Consiglio di Stato: