Il comitato referendario "Fermi tutti": «La sicurezza stradale non si migliora con misure generalizzate e ideologiche».
LUGANO - Sono 4450 le firme raccolte dal comitato "Fermi tutti" per il referendum contro la generalizzazione delle zone 30 sulle strade di Lugano.
Il "quorum" di 3'000 firme necessarie è stato ampiamente superato. Con un solo voto in più rispetto al minimo necessario, lo ricordiamo, a febbraio il Consiglio comunale ha approvato un credito di 1,39 milioni di franchi per ridurre il limite di velocità a 30 km/h su quasi il 60% della rete stradale cittadina.
Bühler: «Ora la parola ai luganesi» - «Si tratta di un tema importante e che riguarda una questione ampia come quella della mobilità cittadina», commenta il granconsigliere UDC Alain Bühler, consigliere comunale di Lugano e nell'esecutivo del comitato referendario. «Abbiamo raccolto molte più firme delle 3'000 necessarie per il referendum - aggiunge - Siamo molto soddisfatti. Ora la parola passa ai luganesi»
Un provvedimento inefficace e costoso - «La sicurezza stradale non si migliora con misure generalizzate e ideologiche, ma con interventi mirati e basati su dati concreti. Il limite di 30 km/h può avere senso in prossimità di scuole, ospedali, case per anziani e in zone residenziali con traffico limitato, ma la sua applicazione su larga scala è ingiustificata. Inoltre, il rischio è che questa misura diventi un pretesto per aumentare controlli e multe, trasformando gli automobilisti in una fonte di entrate per le casse comunali», aveva scritto il comitato nel presentare la raccolta firme.
«Operazione inopportuna» - Un'operazione ritenuta inopportuna «anche dal punto di vista economico. Nonostante la riduzione del credito inizialmente previsto, il costo di 1,39 milioni di franchi resta un onere ingiustificato in un momento di difficoltà finanziaria per la città. Inoltre, il Municipio ha già anticipato che questo è solo il primo passo di un progetto più ampio, che potrebbe includere ulteriori limitazioni alla mobilità privata».