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LUGANO

Gli abitanti di Carabbia e la Stan si schierano contro le palazzine HRS

Sul tavolo della Città di Lugano sono arrivate quattro opposizioni al Piano quartiere
tio.ch
Fonte laRegione
Gli abitanti di Carabbia e la Stan si schierano contro le palazzine HRS
Sul tavolo della Città di Lugano sono arrivate quattro opposizioni al Piano quartiere

CARABBIA - Avevano promesso battaglia e così è stato. Sono almeno quattro le distinte opposizioni, finite sul tavolo della Città di Lugano, inviate dai residenti di Carabbia contro la domanda preliminare di Piano quartiere presentata dalla HRS Real Estate Ag, nota società di Frauenfeld incaricata della costruzione del Polo sportivo e degli eventi (PSE) a Cornaredo. Il progetto edilizio che prevede la costruzione di nove palazzine a tre piani per complessive 60 unità abitative, con 90 posteggi interrati e alcuni esterni in fondo alla via Torello, proprio non piace.

Come si apprende dal quotidiano laRegione, due di queste sono state presentate da altrettanti avvocati e sottoscritte da cittadini e da confinanti, una terza l'ha inoltrata la Società ticinese per l'arte e la natura (Stan).

La Stan: «Consumo di suolo sregolato» - Nella premessa, la Stan rimarca che «si assiste da qualche tempo a una tendenza all’espansione dell’edificazione non più solo nell’ambito della conurbazione cittadina di fondovalle e collinare, ma pure nelle località più discoste dal centro, nei quartieri ed ex comuni situati sulle montagne attorno a Lugano e talvolta, come nel caso di Carabbia, su pendii circondati dal bosco, con una tendenza a riempire progressivamente tutti quei residui spazi aperti finora liberi da costruzioni (...). L’edificazione riempie progressivamente tutto il territorio non boschivo, con poche eccezioni, perché ciò era stato permesso da Piani regolatori scriteriati». Una tendenza che secondo la Stan deve essere limitata. L'invito volto all'autorità locale è quello di ridimensionare le possibilità edificatorie come ha fatto per la zona Ai Piani sopra il villaggio di Brè.

Un progetto che non piace - Le quattro opposizioni, a ogni modo, convergono su un punto in particolare: il progetto non è da accettare, in quanto contrario alla legge. Secondo la Stan, sono dati i riscontri oggettivi del mancato inserimento in rapporto ai principi cardine dell'articolo 104 della Legge sullo sviluppo territoriale (Lst) secondo cui «le attività d'incidenza territoriale vanno armonizzate con gli obiettivi di tutela e valorizzazione del paesaggio». Inoltre, «le costruzioni devono inserirsi nel paesaggio in maniera ordinata e armoniosa». Il progetto non rispetta nemmeno l'articolo 100 del Regolamento di applicazione della Lst (Rlst) poiché «non stabilisce alcuna relazione con le preesistenze e le caratteristiche dei luoghi del comparto Carabbia-Tenèrla-Guan-Ciona; non si rapporta all'insieme delle componenti territoriali presenti, non soddisfa il requisito». Nell'opposizione vengono citati diversi articoli della Rlst.

In un'altra viene messo in risalto come il progetto viola ciò che riguarda la procedura di domanda di costruzione per carenza di documentazione. Un'altra ancora indica la presenza di edifici pre esistenti (quale la Sottostazione delle AIL SA) che dai piani depositati dall'istante non risulta più indicata, quindi verosimilmente sarà demolita e integrata altrove. C'è poi la questione del poligono di tiro: il promotore sostiene che nel raggio di 500 metri non ve ne siano. In realtà viene fatto notare come il fondo oggetto di piano quartiere disti 480 metri circa, in linea d'aria, dal poligono di tiro di Grancia.

Palazzine troppo alte - Per quanto riguarda l'altezza delle palazzine, che dovrebbe essere di 8,62 metri, viene richiamato l'articolo 20bis delle norme di attuazione del Piano regolatore che indica un'altezza massima di 7 metri e mezzo in linea con le normative applicabili della zona residenziale. L'opposizione ribadisce che manca persino una perizia geologica sui fondi, sia a livello di substrato del terreno sia a livello di perizia idrogeologica e di materiali presenti nel terreno. Sul sedime infatti un tempo sorgeva una fabbrica di protesi.

La via Torello non sosterrebbe il traffico - Tra le obiezioni vi è poi la questione delle dimensioni di via Torello. Una strada di servizio larga tra i 3,5 e 4,5 metri, senza piazzole di interscambio. Un'opposizione sostiene che l'analisi di sostenibilità di assorbimento del traffico proposta dagli istanti è datata, carente e pertanto non utilizzabile. Ci sarebbe a riguardo la possibilità di ripristinare un breve raccordo stradale (votato quando si pianificò l'area ai tempi dell'ex comune che prevedeva un tracciato di raccordo tra via Torello e via Jenérla, allestendo una circolazione ad anello) che porta direttamente alla strada cantonale. Mancherebbe solo l’edificazione del tratto finale, il cui progetto era stato stralciato dal Consiglio di Stato. Anche la Stan contesta l'analisi di sostenibilità viaria del maggio 2023 prodotta dall'istante.

Insomma, le condizioni per un riesame del Piano regolatore vi sarebbero eccome secondo la Stan. Le circostanze sono cambiate.

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COMMENTI
 

F/A-19 1 sett fa su tio
Poi più in su, a Carona, chiusura del centro balneare con i cittadini del paese scontenti, a Lugano vogliono raddoppiare le zone 20 e 30 ed anche qui raccolta di firme e referendum in arrivò. Ma i politici sono al servizio del cittadino o fanno e disfano come fossero a casa loro?

F/A-19 1 sett fa su tio
Zuccherino della città di Lugano ad HRS per farli stare tranquilli con lo stadio.....

loremätt 1 sett fa su tio
... bello fare commenti futili, per chi non ha il problema di oltre cento vetture giornaliere che ti passano sotto casa 365 gg all'anno, su 3.50 m di strada senza marciapiede per i pedoni e un gruppo di bambini che camminano 4 volte al giorno per 5 giorni a settimana, pericoli, ma noooo, finche non ci scappa l'investimento o peggio, già ci sono alcuni moto e auto che hanno il piedino pesante, quando picchieranno le "tolle" e pagheranno, forse andranno moderatamente........

Acquarius 1 sett fa su tio
Siamo alle solite, terreni edificabili, la cui destinazione è ben definita dai Piani regolatori, ma che per l'egoismo di pochi, devono rimanere dei bei praticelli verdi. Tanto chi si lamenta ha già costruito, e chi se ne importa dei proprietari che vogliono investire.

Blobloblo 1 sett fa su tio
Ottimo! Basta speculazioni edilizie, guardatevi un po’ attorno, non avete già rovinato abbastanza il nostro bel cantone?
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