Emergono alcuni attriti tra il 23enne e la nonna uccisa venerdì nella sua abitazione
CASLANO - «Amava suo nipote. E lui, nonostante avesse un appartamento suo, spesso rimaneva con lei». Sul rapporto tra il 23enne N.A. autore dell'efferato omicidio dell'anziana nonna, nuovi dettagli vengono a galla da conoscenti e dal vicinato.
D'altra parte il quartiere da un po' di giorni ha perso la consueta tranquillità. La Scientifica continua le indagini alla ricerca di indizi utili alla ricostruzione dell'accaduto e dell'arma del delitto, l'oggetto contundente con il quale la donna è stata colpita alla testa.
«Il cadavere mezzo carbonizzato è stato trovato nella sala - racconta al Blick una vicina di casa e conoscente della pensionata -. Ma non c'è segno di incendio da nessun'altra parte. Dopo averla uccisa, il colpevole deve aver dato fuoco al corpo».
L'anziana era abbastanza conosciuta in zona. «Era ancora molto in forma, scriveva poesie, cantava canzoni di Pavarotti e faceva parte del coro della chiesa», prosegue la vicina. Del giovane dice solo che era simpatico, anche se silenzioso. Cuffie grandi sopra le orecchie e grande tifoso di calcio, con il tatuaggio Ronaldo sulla spalla.
Tra i due non mancavano gli attriti. Per cose futili. Di notte il nipote accendeva la musica, e ordinava cose da internet. Che la nonna doveva pagare. E questo infastidiva l'anziana. Che sia stato questo il motivo che ha portato al delitto non è noto.