A Bellinzona si è tenuta la conferenza stampa dello Stato Maggiore di Condotta
Più nuovi casi (106) e, tristemente, anche più morti (14) per coronavirus oggi in Ticino, ma una curva lievemente meno ripida rispetto al passato. In questo contesto si è tenuta a Bellinzona la conferenza stampa dello Stato Maggiore di Condotta (SMCC).
Presenti all'appuntamento c'erano Christian Vitta (Presidente del Consiglio di Stato), Matteo Cocchi (Capo del SMCC), Giorgio Merlani (Medico cantonale), Giovan Maria Zanini (Farmacista cantonale).
Oltre a rispondere alle domande giunte dai giornalisti, le autorità hanno confermato la chiusura di tutte le attività private che non sono in possesso della necessaria autorizzazione. Anche il divieto per gli over 65 di recarsi a fare la spesa è stato confermato almeno fino al 13 aprile. Chiusi in vista delle imminenti vacanze pasquali anche tutti gli alberghi e i campeggi. L'invito rivolto Oltralpe, ancora una volta, è di non venire in Ticino.
Il comandante dello SMCC Matteo Cocchi dal canto suo ha invitato la popolazione a «non mollare e a tenere duro» nonostante l'arrivo del bel tempo. Ha anche segnalato che torneranno i controlli radar dopo che sono state segnalate diverse infrazioni.
La conferenza stampa è conclusa.
«Tra i soccorritori delle ambulanze ci sono stati 4 casi di contagio su oltre 200 soccorritori», ha detto Merlani rispondendo a una domanda sull'argomento.
Sui turisti che arrivano via AirBnb: risponde Vitta: «Lo sappiamo, AirBnb non è una struttura commerciale come gli alberghi. Non avendo però il permesso di apertura - in base alle norme vigenti - le strutture di ospitalità di questo tipo devono restare chiuse»
Da tio.ch, Sulle case secondarie prese d'assalto nel Gambarogno: Risponde Cocchi, «Devo dire che da giorni a più livelli stiamo "bombardando" la popolazione con appelli per non venire in Ticino. Ma non vi è un divieto tassativo. Restano però in vigore l'obbligo di annunciarsi presso i comuni e, se fanno parte della categoria degli over 65, devono rispettare le misure. In questo senso siamo consapevoli che in alcuni comuni la presenza è maggiorata, però tutte le misure sono state prese. Questo fine settimana effettueremo ulteriori controlli, anche nelle valli, con pattuglie appiedate».
Sulle autorizzazioni, quanti e quali controlli? Risponde Cocchi: «Chi fa richiesta non può operare finché non ritorna al richiedente. C'è chi iniziava ad operare anche solo dopo aver dato la domanda. E questo è sbagliato. 5 casi sono stati riscontrati problematici, 25 chiusure e in 27 casi hanno visto una chiusura pressoché spontanea di fronte agli agenti»
Sulle richieste per il ritorno all'attività, quante richieste e quanti rifiuti? Risponde Vitta: «Dovrebbero essere attorno alle 45, molti sono i casi delle richieste sospese o ancora da finalizzare. Il settore più toccato è il settore industriale per questo vi sarà un potenziamento degli ispettori Suva presso le varie aziende che hanno ricevuto l'ok»
Sulle mascherine obbligatorie per tutti come forse vorrà l'OMS? Risponde Zanini: «L'autorità federale e cantonale non ha raccomandato alle persone sane di indossarle, e continuerà a farlo. Questo perché sono necessarie per il personale sanitario e i pazienti. Per i cittadini sani, può aiutare ma bisogna usarle bene. Secondo me noi non siamo capaci di farlo correttamente. Quello che noi sappiamo fare bene, invece, è lavarsi le mani e stare distanti dagli altri. È bastato questo per fare dei passi avanti. Il rischio poi, valutando le scorte e usandole bene, di non averne abbastanza per tutti»
Sugli Over 65 a fare la spesa, impiego dei poliziotti? Risponde Cocchi: «Molti, anzi moltissimi, dei senior segue le direttive del governo. Per quanto riguarda i controlli, non pensiamo a multe punitive ma piuttosto alla sensibilizzazione via volantinaggio. Molti comuni hanno servizi di volontari, chiedete aiuto anche ad amici, parenti e conoscenti»
Numero di casi nelle case anziani? Risponde Merlani: «Ci sono vari casi Covid-positivi nelle case anziani, e anche decessi. In Ticino nelle case anziani vivono 5'000 persone: è un luogo di vita ma anche - normalmente - un luogo di morte. Dall'inzio della crisi i decessi sono 44 - non legati al Covid - quelli che si sono spenti con il Covid (non si sa se a causa del Covid) sono 54».
Allentamento delle misure, quando può essere ipotizzato? Risponde Vitta: «Il governo valuta costantemente e giornalmente l'evoluzione della situazione, così continueremo a fare», passa la parola a Merlani: «Non esistono ricette preconfezionate, il virus con cui stiamo combattendo non ci permette di dire qual è la soluzione definitiva adesso. Deve essere valutato secondo l'andamento epidemiologico e la possibilità del sistema sanitario»
Tempo ora delle domande dai media
«Le misure ci permettono di rallentare il virus, interrompendole è sicuro che ripartirebbe. Sono d'accordo con voi che una vita sospesa non è sostenibile in eterno ma l'arrivo della primavera non devi portarci a dimenticarle»
«75 persone in terapia intesiva, 67 intubati 6 in meno di ieri»
«Tutti i cittadini sono molto interessati all'andamento dei nuovi casi attualmente non si può ancora parlare di andamento stagnante ma stabilizzato. Le misure stanno funzionando ma il virus è ancora la fuori, con 105 casi al giorno. Continua a diffondersi, anche se più lentamente. I casi sono 1'000'000 al mondo e tutto è partito da 1 persona. Il virus non è qui per sparire, ma per restare»
La parola passa al medico cantonale Giorgio Merlani.
«Oggi le mascherine, fortunatamente, non sono più la nostra preoccupazione principale. In questo modo si aprono delle possibilità per l'accesso anche a chi non era considerato prioritario ora».
Alla domanda, c'è abbastanza materiale sanitario: «Di materiale ce n'è, ma estremamente limitato. Perché il fabbisogno per certi articoli è diventato enorme. Un esempio? Le mascherine», spiega Zanini, «il materiale c'è, potrà essere abbastanza solo se tutti assieme saremmo capaci di gestirlo in maniera corretta e parsimoniosa. Non ha senso riempirsi gli armadi quando fuori c'è gente che li cerca. È una questione di equilibrio».
La parola passa a Giovan Maria Zanini, Farmacista cantonale
«In Ticino non vale la pena scendere per fare le vacanze qui. Per questo esortiamo i nostro compagni confederati a non venire in vacanza in Ticino. Ci saranno dei controlli già a partire da Uri. Il problema delle case secondarie è conosciuto, malgrado questo, malgrado il bel tempo: passate le vostre vacanze pasquali fuori dai confini cantonali».
Stretta anche su chi abusa dei permessi G per varcare la frontiera, conferma Cocchi.
Visto gli eccessi di velocità riportati nelle valli e in autostrada verranno reintrodotti i radar. «Non per punire ma per evitare di sovraccaricare gli ospedali in caso di incidenti», specifica Cocchi.
«Invito la popolazione a non mollare, tenere duro. In questo modo possiamo sostenere il nostro sistema sanitario. Abbiamo dimostrato in queste settimane di essere i primi della classe per quanto riguarda il comportamento. Meno bene, invece, la vendita di materiale contraffatto e i furti di materiale sanitario».
La parola passa a Matteo Cocchi, capo dello Smcc
Anche se arriva la primavera e il bel tempo: «Rispettiamo le regole e stiamo a casa», ribadisce Vitta, «una parte della popolazione si è comportata in maniera encomiabile, ma non tutti e questi invito alla maggiore responsabilità».
«Dopo l'emergenza sanitaria, saremo chiamati a fronteggiare un'emergenza economica. Dobbiamo farlo tutti assieme, popolazione, aziende, parti sociali. Uniti affronteremo le difficoltà della ripresa per appropriarci, più forti di prima, del nostro futuro»
«Dobbiamo ringraziare il fatto di essere in Svizzera, per quanto riguarda gli aiuti elargiti dalla Confederazione. Il Cantone sta già lavorando a misure strutturali per un recupero dopo la fase acuta»
Christian Vitta parla di una «normalità limitata», che ci aspetta superata la fase acuta, e quindi nei prossimi mesi.
«Sul ritorno alla normalità siamo tutti consapevoli: non sarà più la stessa normalità. Anche passata la fase acuta il virus non sarà debellato, dovremo imparare a convivere con lo stesso finché non verrà trovata una cura. Le misure dovranno continuare ad essere attuate anche nei prossimi mesi»
«È importante quindi proseguire, perché le misure proteggono il nostro sistema sanitario e - quindi - la nostra salute»
«Siamo consapevoli e coscienti che le misure adottate comportano uno sforzo sui cittadini e sulle aziende, ma i risultati sono positivi»
Chiusi alberghi e campeggi per quanto riguarda le imminenti vacanze pasquali: «Per i turisti, non ci saranno», conferma Vitta.
Confermata la chiusura di tutte le attività private, compresi ristoranti, bar ecc... Così, come musei, cinema, sale da concerto, eccetera.
Esenti, come già ora: consegna di cibo (anche a domicilio), mense non aperte al pubblico, punti vendita di articoli di prima necessità, farmacie, Poste, eccetera. Tutte queste attività devono rispettare le norme di sicurezza e igiene.
Prolungata fino al 19 di aprile anche la norma sulle funzioni religiose. Quella sull'amministrazione cantonale fino al 13 aprile: quindi, chiusura degli uffici se non quelli essenziali. «Una parte del personale lavora da casa».
Parla Christian Vitta: Prolungata fino al 13 di aprile, il divieto agli over 65 relativo ai negozi. «Finora nessuna multa», garantisce.