La corte ha deciso per una pena pecuniaria sospesa pari a 5'600 franchi. L'uomo dovrà poi pagare una multa di 1'000 franchi.
«La sola alternativa logica è che a colpire il cane sia stato l'imputato», così il giudice.
ROVEREDO (GR) - È stato il 55enne portoghese, con le sue sassate, a portare in fin di vita il piccolo Rex, il pinscher nano del 31enne di Roveredo Joel Nolli. L'ha stabilito oggi il Tribunale regionale di Moesa, condannando l'uomo, ritenuto colpevole di maltrattamento di animali e danneggiamento, a una pena pecuniaria di 5'600 franchi sospesa condizionalmente per due anni. L'imputato dovrà inoltre pagare una multa di 1'000 franchi.
Le pretese di risarcimento dell'accusatore privato sono rinviate invece alla procura civile.
«Si è trattato di un processo indiziario e la deposizione del testimone non permette di chiarire perfettamente la vicenda», ha premesso il giudice Mirco Rosa. «Ci sono effettivamente delle incongruenze nei racconti del teste, ma non sono sufficienti per rendere la deposizione inutilizzabile. Permangono dei dubbi insormontabili su come la fattispecie si è svolta, è vero, ma questi dubbi non sono sufficienti per applicare il principio "in dubbio pro reo"».
«L'unica alternativa logica» - «Se il cane fosse stato trovato gravemente ferito lontano dal luogo in cui il 55enne si trovava, posso immaginare che con la sola deposizione del testimone non saremmo andati molto lontani», così Rosa, «ma il cane è stato trovato a pochi metri da lui». I referti medici hanno dimostrato poi che «l'animale aveva il cranio rotto, ma non riportava ferite esterne. È certo quindi che non sia stato investito». La sola alternativa logica, dunque, «è che a colpire Rex sia stato l'imputato».
«"Il cane ha sbattuto la testa"» - Il racconto del 55enne, inoltre, è risultato in più punti poco convincente. «Appare strano che sentendo i lamenti del cane, quel giorno, l'uomo lo abbia guardato dall'alto al basso senza esaminarlo meglio, ma abbia comunque chiamato la polizia». Ritenuto inoltre «significativo» il fatto che il 55enne «abbia detto più volte alla polizia "il cane ha sbattuto la testa, il cane è andato contro il muro"».
«Nessuna crudeltà» - Per quanto riguarda il movente, ha continuato il giudice, «riteniamo che l'imputato non volesse intenzionalmente ferire o uccidere il cane, ma che lanciando un sasso per allontanarlo dal suo orto lo abbia gravemente ferito». Per la corte, dunque, dietro la vicenda non ci sarebbe stato un gesto di crudeltà.
Ieri, durante il dibattimento, l'accusa aveva richiesto una pena pecuniaria sospesa per due anni pari a 10'800 franchi, più una multa di 2'000 franchi. La difesa, al contrario, aveva spinto per l'assoluzione.
Il «sollievo» di Joel Nolli - Il proprietario del cane, Joel Nolli, è apparso visibilmente emozionato e si è detto «sollevato» del verdetto. «È stato riconosciuto che Rex è morto a causa dell'imputato, questa è la cosa più importante, poi sulle modalità chiaramente non ci troviamo d'accordo», ha precisato infine il suo avvocato, Christopher Jackson.