Le Ffs preferiscono non commentare la proprietà delle carrozze che componevano il convoglio
BELLINZONA - Da dove vengono i vagoni che, nell'incidente del 10 agosto, sono deragliati nel tunnel del San Gottardo? Le Ffs e la Confederazione preferiscono non esprimersi sulla questione, in quanto ritengono che così facendo non si creeranno pregiudizi nell'opinione pubblica. Ma da qualche giorno nella stazione di Erstfeld sono state parcheggiate diversi vagoni che componevano, prima dell'incidente, la parte anteriore del treno, ossia quella che non è stata danneggiata.
Stando alla SonntagsZeitung, otto di queste sono state immatricolate in Germania, una in Svezia e una in Svizzera. Il giornale d'Oltralpe afferma che la composizione del treno merci deragliato fosse per la maggior parte tedesca: diversi vagoni appartengono alla filiale di Transwaggon, alcuni alla Deutsche Bahn e altri ancora a un terzo proprietario di cui non si conosce il nome. Anche i due locomotori che trainavano il convoglio fanno parte del gruppo 185 della Società ferroviaria tedesca.
Assemblato e controllato in origine dal personale Ffs di Chiasso, il treno contava in totale 32 vagoni provenienti da cinque diverse stazioni. Le ferrovie svizzere erano responsabili, oltre che della sicurezza, anche del suo trasporto fino a Basilea. Lo stesso macchinista è un operatore della Ffs che ha dichiarato di essersi accorto solo dopo otto chilometri che parte del treno non viaggiava più sui binari. Il loro trascinamento ha provocato ingenti danni a 20mila traversine che dovranno ora essere sostituite.
E, se per ora né le società tedesche, né la Ffs preferiscono esprimersi sulle responsabilità in quanto vogliono aspettare l'esito delle indagini - che potrebbe arrivare tra anni - emerge un dettaglio che potrebbe non essere irrilevante. Prima dell'incidente era stato osservato del fumo sul convoglio. Fermato a Bellinzona per procedere ai necessari controlli, era stato stabilito che l'origine del problema fosse un freno bloccato.
Le Ffs affermano che tra il deragliamento e l'incidente di Bellinzona non vi è alcun nesso. La SonntagsZeitung ha però sentito un esperto del settore che ritiene che un problema di questo tipo al freno, potrebbe causare un surriscaldamento della ruota.