I cittadini di Medeglia e il proprietario chiedono un intervento delle autorità competenti. Nei mesi scorsi aveva aggredito sette anziani.
MEDEGLIA - Sbranato a pochi metri da casa, mentre era a passeggio con la nipote del proprietario. È la tragica fine di Bobo, un cocker di cinque anni che in un lunedì di qualche settimana fa, per ragioni ancora non chiare, è stato assalito a Medeglia da un pastore tedesco. «Stavamo facendo la passeggiata mattutina - racconta ancora scossa Aline, nipote del proprietario del cocker -. A un certo punto, ho sentito il guinzaglio tendersi e dall'altra parte della strada ho notato un pastore tedesco». Aline lo ha riconosciuto subito: si trattava del cane «aggressivo» da cui l'avevano messa in guardia. Nonostante avesse iniziato a tirare Bobo a sé, per togliersi dalla sua visuale, «il pastore tedesco è riuscito a sfuggire al controllo della sua proprietaria, indirizzandosi verso di noi». «Da ciò che sappiamo - continua - molto probabilmente il cane stava scendendo dall’auto, quando è riuscito a dileguarsi. È quindi corso verso Bobo e ha iniziato ad aggredirlo». A questo punto Aline non sapeva cosa fare: «Il cane era molto aggressivo e avevo paura», per questo «non ho provato a mettere né una mano né un piede nel tentativo di separarli». A quel punto, quando Bobo era ormai ridotto male, «è intervenuta la proprietaria dell’altro cane, prendendolo per il collare». Troppo tardi. Bobo è stato portato dal veterinario dove è stata accertata la presenza di gravi emorragie interne che, purtroppo, non hanno lasciato scampo.
Scattata la denuncia
«Il cane è riuscito a fare quello che ha tentato di fare altre volte», sottolinea arrabbiato il proprietario di Bobo, Patricio Orlando Sanhueza. La differenza è che lui, solitamente, riusciva a portarlo via sano e salvo. «Bobo ora non c’è più - prosegue - mentre la proprietaria del pastore tedesco continua a girare con il cane libero». Dal canto suo, ha proceduto segnalando l’evento all’Ufficio del veterinario cantonale (Uvc) e sporgendo denuncia al ministero pubblico. Si chiede poi, insieme ad altri cittadini di Medeglia (Monteceneri), di chi sia la responsabilità. Dal paese infatti arrivano informazioni riguardo ad altre sette aggressioni ai danni di persone anziane, già segnalate al Municipio.
«Non possiamo fare nulla»
«È una questione di competenze - mette subito in chiaro Daniele Piccaluga, Capo Dicastero Sicurezza -. Per esempio quando un cane abbaia per dieci ore al giorno, possiamo inviare una lettera al proprietario per disturbo della quiete». Questo caso, però, è più complesso: «Ci troviamo di fronte a un decesso, non è dunque più di competenza del Municipio ma della polizia e del veterinario cantonale». Conferma inoltre che sono state effettuate tutte le verifiche del caso, tra cui quella sul superamento del test delle 30 razze da parte della proprietaria. Ora, prosegue, «la decisione spetta al veterinario cantonale».
La decisione finale al veterinario cantonale
Ma come comportarsi quando si verificano questi spiacevoli episodi? Prima di tutto «è importante contattare il detentore del cane aggressore e, se possibile, ottenere dati del cane e generalità del proprietario. Dopodiché bisogna recarsi dal proprio medico o al pronto soccorso o dal veterinario». A spiegarlo è la veterinaria cantonale aggiunta Chiara Menegatti che sottolinea «In caso di mancata collaborazione da parte del detentore del cane aggressore, chiamare la polizia, anche in casi di particolare gravità». Una volta compiuti questi passaggi, «I casi di morsicatura vengono segnalati al nostro ufficio».
Come indica l'Ordinanza sulla protezione degli animali (OPAn), una volta ricevuta la notifica, il servizio cantonale competente procede alla verifica dei fatti. Per farlo può avvalersi di esperti che valutano se dalla verifica emerge “un disturbo comportamentale del cane”, soprattutto se “aggressivo”. Da lì vengono prese le decisioni opportune. Solo allora, dopo essere giunta all’Uvc e solo in caso di presenza di lesioni, danneggiamento o maltrattamento animale, la segnalazione potrà essere trasformata in una denuncia penale al Ministero pubblico, tramite il 117.