I 200 metri di autostrada A13 inghiottiti dal nubifragio creano apprensione. Le parole di Marco Fioroni dell'USTRA.
LOSTALLO (GR) - Circa 200 metri di autostrada A13 crollati nella zona di Soazza in seguito al nubifragio di venerdì sera. Un pugno allo stomaco non solo per la Mesolcina. Ma per l'intera mobilità tra nord e sud (e viceversa) della Svizzera.
Effetti collaterali – Gli effetti collaterali si stanno già vedendo: nel pomeriggio di oggi, domenica, è stato preso d'assalto ad esempio il Passo del Lucomagno. Marco Fioroni, capo della filiale bellinzonese dell'Ufficio federale delle strade (USTRA), fa il punto della situazione in un'intervista video rilasciata a tio.ch a margine della conferenza stampa svoltasi a Roveredo.
Acqua del fiume ancora troppo alta – «Abbiamo iniziato i lavori di sgombero del legname sulla parte superiore del ponte – evidenzia –. Mentre non possiamo ancora entrare nel fiume perché l'acqua è troppo alta. Tuttavia contiamo di poterlo fare da domani, lunedì. I lavori della prossima settimana avranno come obiettivo lo sgombero dell'alveo affinché il fiume possa defluire meglio. A partire dalla settimana successiva invece daremo inizio ai lavori di ricostruzione dell'autostrada».
Si riapre (forse) tra un mese – Fioroni spiega le possibili strategie. «L'idea è di ricostruire prima due corsie sul rilevato a monte che sembra un po' meno danneggiato. E questo dovrebbe anticipare i tempi di riapertura stimati attorno a un mese circa».
Il problema – Preoccupano sia il traffico vacanziero sia il traffico pesante (è una via da cui transitano circa decine di migliaia di camion all'anno). «Per il traffico vacanziero siamo molto preoccupati – conferma Fioroni –. Nei prossimi giorni vedremo di studiare soluzioni. Il traffico pesante invece dovrebbe comunque trovare abbastanza capacità nel Gottardo. È forse quello che ci preoccupa di meno».