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Verbano, un lago di detriti. Piangono i lidi

LOCARNOVerbano, un lago di detriti. Piangono i lidi

03.07.24 - 07:33
Fango, legname e persino carcasse. Ci vorranno settimane per ripulire. E intanto c'è chi guarda a una stagione da dimenticare
lettore tio/20 Minuti
Verbano, un lago di detriti. Piangono i lidi
Fango, legname e persino carcasse. Ci vorranno settimane per ripulire. E intanto c'è chi guarda a una stagione da dimenticare

LOCARNO - Legno, fango, detriti. E non solo. È davvero immensa la mole di materiale che da giorni si sta riversando nel Verbano. Conseguenza dell'ondata di maltempo abbattutasi prima in Mesolcina, poi sull'Alta Vallemaggia.

Il manto legnoso ricrea un paesaggio surreale, quasi spettrale. «Ci vorranno almeno quattro o cinque giorni per rimuovere tutto. Sempre che le condizioni meteo, vento compreso, siano dalla nostra», spiega Marco Pellegrini, capo Dicastero Logistica, Territorio ed Ente autonomo acqua della Città di Locarno.

«L’ondata di detriti è impressionante. Sulle rive si è riversato il mondo. Per via delle correnti poi - spiega -, tutto ciò che arriva vira verso il porto». E c'è di tutto: «Persino carcasse di animali per le quali è necessario far intervenire il veterinario cantonale».

A valle sono arrivati persino alberi interi: «La barca non basta, occorrerà usare anche la gru», aggiunge Pellegrini. Il costo di tutta questa operazione? Al momento non è nemmeno quantificabile.

I lavori di pulizia sono iniziati già da giorni: «Ci siamo attivati con il Consorzio pulizia acque del Verbano. In più ci stanno aiutando sia la Città di Lugano, sia altri enti privati», afferma. «Siamo abbastanza preparati a rispondere a queste situazioni. Ma con le calamità naturali sempre più frequenti, stiamo pensando a un accordo tra comuni ed enti per rispondere nel modo più rapido ed efficiente possibile».

Tempi duri per i lidi - A piangere lacrime amare sono ovviamente anche i lidi. È impossibile infatti che questo scenario possa attirare degli avventori. «Venerdì scorso eravamo quasi riusciti a ripulire quanto era venuto giù dalla Mesolcina... Siamo punto e accapo con la "buzza" della Vallemaggia», sottolinea Filippo Thomann, direttore del Lido di Locarno. «Il lago al momento non è balneabile - aggiunge -, e altro materiale sta ancora arrivando».

La vista, insomma, non è certo delle migliori per gli avventori: «C'è un tappeto marrone che si sposta tra la foce della Maggia e Tenero». Un problema che tocca un po' tutti i lidi: «I colleghi di Tenero hanno ancora a che fare con il legname della Mesolcina. A seconda di come tira il vento, il tappeto di detriti si sposta».

Gli uomini del Consorzio stanno facendo il possibile, ma è un lavoro immane. «Dovremo attendere giorni se non settimane prima di poter liberare la spiaggia». Il problema è pressoché simile ovunque. «C'è chi è più fortunato. Penso al Gambarogno, meno colpito. La zona messa peggio è invece quella del Golfo di Locarno, quindi Minusio, Muralto e Locarno. Poi anche Ascona, ma in misura minore».

Prima un'estate che non arriva, ora questo. «Non si ha l'accesso al lago, ma nemmeno agli ombrelloni. Non è proprio il massimo sdraiarsi davanti al legname e ai detriti - prosegue Thomann -. La nostra fortuna è che essendo un centro balneare, quindi con le piscine aperte, riusciamo comunque a lavorare. I colleghi del bagno pubblico che hanno solo il lago sono più svantaggiati».

Un'estate così, a memoria, Thomann non ricorda di averla mai vissuta. «Nel 2014 abbiamo avuto l'esondazione del lago, ma non c'è paragone. Diciamo poi che, da novembre, è la quinta volta che si presenta un problema simile. L'impatto è considerevole».

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COMMENTI
 

Cula 4 mesi fa su tio
Ma chi se ne frega un pó più in alto si piangono dei morti articoli stu…di

mestesso 4 mesi fa su tio
= meno turisti che vengono a inquinare e a formare code?

Mamy 4 mesi fa su tio
Concordo anch’io. Tutti uniti per le nostre valli e le nostre genti.

Rosso Blu 4 mesi fa su tio
Ovviamente mi dispiace per chi ne porta le conseguenze. C'è però da dire che una volta i boschi venivano puliti e la legna si raccoglieva per bruciare e scaldarsi. Ora però non è più così, i boschi sono lasciati in balia e durante le forti piogge scendono a valle facendo più danni. La natura sa essere crudele ma anche gli esseri umani non sono di meno.

vulpus 4 mesi fa su tio
Risposta a Rosso Blu
Condivido quanto scritto sopra. Oggi la regola, imposta dal dipartimento è che chi taglia legna deve lasciare sul posto la ramaglia e tutto quanto non interessante dal punto di vista commerciale. Per cui i nostri boschi sono intasati di piante cadute, spezzate, tagliate ecc. Questo con il tempo , visto che vengono nella più parte dei casi abbandonate, vanno verso il basso per una legge fisica. E la parte più bassa di una montagna sono i torrenti e i ruscelli. Guardando all'erba del vicino, quando fanno i tagli legnami, l'eszbero viene acctastato in sicurezza quello che non viene asportato, anche con accorgimenti che magari utilizzano qualche tronco prezioso. Stesso discorso vale per il materiale nei ruscelli e sopratutto nei fiumi. La Valle Maggia ne è un esempio: milioni di metri cubi di inerti giacciono e ostruiscono il noemale corso dell'acqua, ma guai a pensare di estrnne e utilizzarli. Meglio importarli dalla vicina penisola ( tralasciamo il discorsi inquinamento e pericoli). SAarebbe un lavoro di manutenzione e gestione dei fiumi. Ma tantè se a livello di dipartimento non cambiano il modo di approcciarsi al territorio sarà sempre peggio.

Rosso Blu 4 mesi fa su tio
Risposta a vulpus
... grazie era come volevo esprimermi io e apprezzo il suo scritto. Buona giornata.

MR81 4 mesi fa su tio
Risposta a vulpus
Bravo ben detto… a mio modo di vedere, il nostro legname si potrebbe utilizzarlo meglio, e magari creerebbe nuovi posti di lavoro… un pellet ticinese? Perché no, la legna non manca. in piena pandemia il cantone ha stanziato mezzo miliardo per il trasporto pubblico, non dico così tanto, ma i nostri boschi meritano la cura necessaria per essere sani… questi eventi devono far riflettere, speriamo che la politica lo capisca.

Cula 4 mesi fa su tio
Risposta a MR81
I nostri parlamentari pensano che il latte lo fa la Migros,cosa volete che sanno dei boschi facciamo pietà

vulpus 4 mesi fa su tio
Risposta a MR81
C'è il momento dello sconforto, quello della tristezza e purtroppo anche quello del lutto. Ma poi questi gravi fatti dovrebbero veramente svegliari i politici che finora a parte le processioni e i voli sopra le zone disastrate e promesse di carrattere generale non hanno fatto. È impellente creare un gruppo di lavoro che metta mano a leggi e leggine e regolamenti sorti come l'erba ruga, finalizzati a proteggere falsamente il territorio e la natura. Il territorio ancora una volta ha chiesto , con voce disperata di essere manutentato e curato. Ora si sta rivoltando e i risultati sono lì purtroppo.

Nasdaqx 4 mesi fa su tio
veramente un anno da dimenticare,sono con voi e spero veramente riusciate a risolvere questo problema
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