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CANTONE«Era una metafora, condannare Pronzini sarebbe deleterio»

17.10.24 - 13:20
Lo ha detto la difesa, sottolineando che il 54enne «non ha accusato nessun municipale di essere legato alla mafia».
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«Era una metafora, condannare Pronzini sarebbe deleterio»
Lo ha detto la difesa, sottolineando che il 54enne «non ha accusato nessun municipale di essere legato alla mafia».

BELLINZONA - «Matteo Pronzini ha espresso una critica pungente, provocatoria, a tratti feroce, ma non penalmente rilevante». È quanto ha detto l'avvocato difensore Luca Allidi durante il processo che vede oggi protagonista il granconsigliere dell'Mps e consigliere comunale di Bellinzona, chiedendo il suo proscioglimento da tutte le imputazioni.

«Toni accesi, Pronzini paga per tutti» - Secondo Allidi la frase proferita da Pronzini durante una seduta del Consiglio comunale di Bellinzona tenutasi il 20 settembre 2021, ovvero "il Municipio usa in modo abusivo i soldi pubblici per azioni temerarie di intimidazione di stampo mafioso", «è rimasta all'interno del perimetro politico» e non si distanzia dalle espressioni usate da altri politici sullo stesso tema.

In particolare «in diverse interpellanze da lui presentate il consigliere comunale UDC Tuto Rossi ha parlato di "indebite pressioni del Municipio", e di "procedure intimidatorie e un po' fascistoidelle utilizzate dal Municipio verso i giornalisti Rsi"».

«Questi erano i toni, decisamente accesi, utilizzati nel panorama politico sul caso della Casa anziani di Sementina», ha evidenziato Allidi. «È però Pronzini a dover pagare il conto per tutti. Al suo contrario, infatti, Tuto Rossi non è stato querelato».

«Era una metafora» - Al 54enne, lo scorso 20 settembre 2021, «è scappata un po' la frizione», ha concesso l'avvocato, «per associazione di idee gli è venuta in mente una realtà in cui si usa l'intimidazione, cioè un'organizzazione di stampo mafioso, ma è ovvio che il paragone non è inteso nelle modalità: la mafia certo non fa ricorso al Tribunale federale».

Pronzini, insomma, «non stava accusando nessun municipale di essere legato alla mafia o alle sue modalità. Non si stava parlando di violenza, né di criminalità. Era una metafora, un'iperbole volta a rendere forte l'immagine».

Questione di vocabolario - Lo stile e il vocabolario politico di Matteo Pronzini «è poi noto a tutti», ha sostenuto la difesa. «La sua verve e la sua cifra stilistica è vivace, pungente, provocatoria. Pronzini è un uomo abituato a parlare con e per le persone più semplici, ma l'ascoltatore medio sa perfettamente che le sue affermazioni non sono da prendere alla lettera».

«Si riferiva al Governo, non ai singoli» - La valutazione espressa da Pronzini, insomma, rientra nei limiti di ciò che è sostenibile? «Io dico di sì», ha insistito Allidi. «Il riferimento è stato fatto al Governo in generale, non ai singoli municipali: la critica non può quindi essere suscettibile di far apparire i singoli municipali come spregevoli in quanto persone. Non è mai entrata in discussione l'onorabilità delle singole persone e Pronzini non ha offeso e non ha mai inteso offendere i singoli municipali sul piano morale. Va poi precisato che il diritto penale non tutela la reputazione politica, tantomeno quella di un organo politico».

L'opposizione «è il centro vivo del Parlamento. Non scoraggiamo il diritto di critica», ha concluso l'avvocato. «Condannare penalmente Pronzini sarebbe, oltre che giuridicamente sbagliato, anche deleterio per la democrazia».

«Non volevo offendere nessuno» - Il dibattimento si è chiuso infine con le parole di Pronzini, che ha ribadito quanto da lui dichiarato durante l'interrogatorio: «La mia è stata una critica politica al Municipio di Bellinzona. Non ritengo di avere offeso nessuno sul piano personale, e non vedo neanche motivo per farlo, perché ho dei buoni rapporti con i singoli membri del Municipio. La mia intenzione non è mai stata quella di offendere, ma preciso che se qualcuno si è sentito offeso mi dispiace sinceramente».

La sentenza è attesa per le 16.30.

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COMMENTI
 

Jocaalje 1 ora fa su tio
Che vergogna fra tutti….. I voti che si danno ai partiti o ai singoli, sono voti per risolvere i problemi di noi cittadini e non per diatribe fra politici. Che spettacolo….. e poi dicono della vicina penisola o altri nazioni…..

Bexige Sky 1 ora fa su tio
La Treccani definisce l’estensivo “mafioso” come segue: “Che, o chi, al potere della legge tende a sostituire il potere o l’autorità o il prestigio personale, imponendo gli interessi proprî o di un gruppo ristretto e difendendo a oltranza i proprî amici, a danno d’altre persone”. Inoltre, per quanto riguarda l’aggettivo, la Treccani distingue l’appartenenza dai metodi. Essa lascia chiaramente intendere che il metodo mafioso trascende l’appartenenza alla mafia o, detto in altro modo, è possibile adottare metodi/comportamenti mafiosi senza farne parte. La gente per strada lo sa. Solo nelle stanze dell’’autorità ci si mostra così sensibili, così onesti, così esemplari e giusti nell’’esilarante tentativo di sdoganare se stessi, di sdoganare l’indipendenza e la separazione dei poteri.

Cula 2 ore fa su tio
Di ca22ate ne spara in un anno

Panoramix il Druido 2 ore fa su tio
È ora che tutti, politici compresi, si prendano le responsabilità delle proprie parole!

Rigel 2 ore fa su tio
Caro Signor Pronzini, Onestamente? Merita la condizionale per due anni. Almeno così rifletterà prima di sparare mozioni a raffica per partito preso. Avere un'idea diversa, fare opposizione è un diritto sacrosanto. Ma quando è troppo è troppo: ogni due per tre sproloquia solo per far sentire la sua voce, facendo perdere tempo e ritardando un sacco di cose che devono essere fatte. Già il nostro sistema politico ha tempi lunghissimi anche solo per decidere di fare le punte alle matite... vuole fare la differenza? Scelga le sue battaglie e si concentri per lavorar bene su quelle. Il resto è perdita di tempo e di credibilità.

Nina 2 ore fa su tio
Risposta a Rigel
mah , tutti erano nervosi nel periodo Covid

The Joker 1 ora fa su tio
Risposta a Rigel
Concordo... avrebbe fatto miglior figura dicendo che si era fatto prendere dal fervore (come probabilmente è successo) piuttosto che cercare di sfangarla con meri esercizi di semantica. Magari la prossima volt, invece di sentirsi onnipotente ed intoccabile (questo sì che è un atteggiamento che potrebbe essere definito mafioso...) porterà il dibattito su toni civili. Ma chi, come lui si erge a censore degli altri ed a pubblico inquisitore, presto o tardi deve aspettarsi che qualcuno faccia le pulci anche a lui. Nessuno è inattaccabile e tutti, chi più o chi meno ha degli scheletri nell'armadio, se vuoi far uscire tutti quelli degli altri, almeno assicurati che i tuoi siano nascosti MOLTO bene.

Kelt 14 min fa su tio
Risposta a Rigel
Ma sei serio? Non che m'importi di difendere Pronzini ma, hai davvero scritto due anni (per quanto con la condizionale, agli atti la condanna è quella) per una frase impersonale e sopra le righe? Agli evasori che facciamo? Li sbattiamo dentro per 10 anni o è troppo poco? E a chi non fa la differenziata? Inoltre trovo sempre surreale notare come in un blog, dove molti, rivendicano il diritto d'opinione: contro le minoranze, contro gli omosessuali, contro le donne, contro i frontalieri, contro il proprio specchio, stile Vannacci per capirci; invochino poi la legge per reprimere il diritto d'opinione altrui.

Rigel 1 ora fa su tio
Risposta a The Joker
Giusto. E ribadisco: meno "battaglie" e ben fatte. Ci guadagnamo tutti, noi non assistiamo a sterili e inutili sceneggiate, i nostri politici perdono meno tempo in cavolate e magari risolvono qualcosa ogni tanto e Pronzini ci guadagna in credibilità!

Boh! 2 ore fa su tio
Risposta a Nina
…vero! E sotto stress esce la vera natura del singolo individuo…
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