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CANTONEPronzini a processo in pretura: «Ha tacciato di mafiosi i municipali»

17.10.24 - 11:25
Per il procuratore pubblico Roberto Ruggeri «le sue parole hanno superato l'asticella della legalità».
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Pronzini a processo in pretura: «Ha tacciato di mafiosi i municipali»
Per il procuratore pubblico Roberto Ruggeri «le sue parole hanno superato l'asticella della legalità».

BELLINZONA - È un ruolo inedito quello che ha ricoperto oggi Matteo Pronzini, granconsigliere dell'Mps, consigliere comunale di Bellinzona e sindacalista. Sì, perché il 54enne è apparso di fronte alla pretura penale di Bellinzona in qualità di imputato.

Il politico, lo ricordiamo, è accusato di diffamazione, subordinatamente di calunnia e ingiuria per una frase da lui proferita durante la seduta del consiglio comunale di Bellinzona del 20 settembre 2021.

Mentre il Legislativo discuteva il caso delle 22 morti per Covid registrate nel 2020, nel giro di un mese e mezzo, alla Casa anziani di Sementina, Pronzini si è espresso sui ricorsi presentati dal Municipio contro la Rsi per due servizi mandati in onda su questo tema. E con il suo intervento, secondo la pubblica accusa, il consigliere comunale ha offeso l'onore dei municipali Mario Branda, Simone Gianini, Henrik Bang, Renato Bison, Fabio Käppeli, Mauro Minotti e Giorgio Soldini.

In particolare Pronzini ha sostenuto, riferendosi appunto al caso dei ricorsi, che «il Municipio usa in modo abusivo i soldi pubblici per azioni temerarie di intimidazione di stampo mafioso».

«Il Municipio voleva zittire la stampa» - «Sì, ho detto questa frase, ma in un determinato contesto», ha ammesso Pronzini. «Io sono intervenuto in ambito istituzionale e politico su una questione di grande attualità. Ho parlato di questi ricorsi (presentati prima all'Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva e poi al Tribunale federale ndr.) che a mio parere sono stati fatti semplicemente per bloccare la libertà di stampa. Di conseguenza io non mi riconosco nel decreto d'accusa».

«Ho usato il termine abusivo perché è chiaro che vi è stato un tentativo di zittire la stampa sul caso della Casa anziani di Sementina, anche usando soldi pubblici», ha sottolineato il 54enne. «Capisco "temerario", capisco "abusivo", ma "di stampo mafioso" mi suona un po' male», ha ribattuto però la giudice Elettra Orsetta Bernasconi Matti.

«Era un esempio per spiegare le modalità» - «È un esempio che ho usato per spiegare che la modalità era quella di fare pressione per ottenere qualcosa e imporre una certa volontà», ha precisato Pronzini. «La mia intenzione non era quella di offendere qualcuno, tantomeno i singoli».

«Cosa intendeva per "il Municipio usa in modo abusivo i soldi pubblici"?», ha chiesto invece a Pronzini il rappresentante legale del Municipio, l'avvocato Andrea Bersani. «Il ricorso comporta un dispendio di mezzi finanziari», ha risposto Pronzini. «Ma lei sa se sono stati effettivamente spesi dei soldi pubblici?», ha rilanciato Bersani. «Il primo ricorso all'autorità radiotelevisiva è stato gratuito, il Tribunale federale ha poi dispensato il Municipio dalla copertura dei costi», ha chiarito la giudice Bernarsconi Matti. «Io ho già fatto ricorsi al Tribunale federale e ho sempre pagato degli anticipi e delle tasse», ha replicato Pronzini.

«Nessuna giustificazione» - La parola è poi passata al procuratore pubblico Roberto Ruggeri. «Certamente il contesto in cui è stata espressa questa frase è importante, ma il contenitore politico non può essere il paravento dietro il quale ci si nasconde per lanciare ingiurie. Il consigliere comunale poteva esprimersi con parole più che legali, ma purtroppo non l'ha fatto».

«Quello che è certo», ha continuato Ruggeri, «è che i singoli membri del Municipio hanno tutti e sette sporto querela contro Pronzini: tutti si sono sentiti lesi nell'onore. Pronzini non è quel tipo di politico che sta zitto e che si tira indietro, ma questo suo temperamento non lo esime dal divieto di porsi in maniera disprezzante di fronte a delle istituzioni e di fronte a sette persone».

Il 54enne, per la pubblica accusa, «ha cercato la frase ad effetto, ha voluto attirare l'attenzione su di sé, sapendo che quanto da lui detto era di carattere lesivo. E non v'era e non v'è alcuna giustificazione a un simile intervento: la libertà di espressione in ambito politico non tollera, a tutela della dignità umana, simili affermazioni».

«Un'accusa raccapricciante» - «I municipali sono stati tacciati di mafiosi», ha insistito il procuratore pubblico. «Questa accusa non è solo riprovevole ma anche raccapricciante: il mafioso infatti uccide, è colui che sotto traccia si integra nella nostra società per perseguire obiettivi malavitosi e disonorevoli. E questa è la qualifica data dall'imputato ai sette municipali, che hanno semplicemente deciso di tutelare l'immagine del Municipio e del Comune presentando ricorso a dei servizi giudicati non equilibrati. Le parole di Pronzini hanno superato l'asticella della legalità».

La pubblica accusa ha quindi proposto una pena pecuniaria di 4'000 franchi sospesa con la condizionale per un periodo di due anni, più una multa di 200 franchi e la copertura della tassa di giustizia e delle spese giudiziarie, per altri 300 franchi.

«Offensività che non può sfuggire» - «La mafia è un’organizzazione clandestina di natura criminosa», ha sottolineato dal canto suo l'avvocato Andrea Bersani. «Tacciare qualcuno di agire in modo mafioso ha quindi un significato offensivo che non può sfuggire a nessuno».

«Nei ricorsi fatti dal Municipio non c'è stato poi alcun utilizzo di soldi pubblici, né i ricorsi sono stati abusivi», ha precisato. Per quanto riguarda le motivazioni addotte da Pronzini, l'avvocato ha inoltre detto di «non aver mai sentito che la stampa si sente sotto pressione per un ricorso. Sono stupidaggini».

Bersani ha chiesto infine l'indennizzo delle spese legali «e che per ogni municipale venga corrisposta la somma di 500 franchi da devolvere all'associazione Ingrado».

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COMMENTI
 

Voilà 45 min fa su tio
D'accordo o meno con Pronzini, mi piace il fatto che non le mandi a dire a nessuno... Sempre più spesso molti politici si mostrano sprezzanti, non verso 7 persone, ma verso l'intera popolazione, mentendo sapendo di mentire... L'ultima dimostrazione di rispetto della volontà popolare è l'annullamento di una legge che, d'accordo o meno, è stata votata dal popolo e nemmeno entrata in vigore.

Romoletto 41 min fa su tio
Risposta a Voilà
La democrazia diretta è morta da un pezzo.

Voilà 13 min fa su tio
Risposta a Romoletto
No, è diretta in quel posto...

Nmemo 51 min fa su tio
Singolare, per i municipali di Bellinzona, affidare il mandato all’avv. Andrea Bersani, ex vicesindaco di Bellinzona, già sindaco dell’ex comune di Giubiasco, che in un recente passato non ha esitato a inviare una missiva “stigmatizzando le motivazioni orali di una sentenza di un giudice”, il 26 novembre 2015 al Presidente di un’Autorità giudiziaria ticinese, copia al Consiglio della magistratura, violando palesemente la Costituzione cantonale, segnatamente l’art. 51, separazione dei poteri. Quell’ex sindaco e contestualmente avvocato ha inteso interferire, in modo inappropriato, tentando di usare la posizione del Presidente, per influenzare l’autonomia di apprezzamento e giudizio di un Giudice monocratico. A non avere dubbi, chi si è reso responsabile di un’azione inappropriata consistente nella violazione della Costituzione cantonale per quanto concerne la separazione dei poteri, già per una questione di principio, avrebbe dovuto avere qualche dubbio prima di accettare il mandato. Ma tant’è! Pronzini potrà anche essere condannato per avere “sgommato”, ma quante sgommate sono visibili e tracciabili del Municipio di Bellinzona?

Romoletto 43 min fa su tio
Risposta a Nmemo
Non è che ultimamente nel cantone sindaci ,segretari comunali,tecnici siano balzati alle cronache per motivi filantropici.

The Joker 1 ora fa su tio
si può essere d'accordo o non d'accordo con le opinioni degli altri o con il modo di agire di certuni, e il diritto di controbattere è sacrosanto, ma con certi modi e limiti. Purtroppo si deve tristemente constatare che negli ultimi tempi certi personaggi fanno dell'offesa e dell'ingiuria un modo di fare collaudato credendo che il fatto di essere in politica tutto gli sia permesso. Giustamente si è arrivati al paletto. Più giusto sarebbe l'ammettere che nel fervore della discussione si è andati oltre, se ne uscirebbe con l'immagine valorizzata anzichè destreggiarsi in giochi di parole per potersela cavare.

Nmemo 1 ora fa su tio
Andrea Bersani, già sindaco di Giubiasco, già vicesindaco di Bellinzona, un difensore che il Municipio avrebbe dovuto esitare di assumere ....

Nmemo 1 ora fa su tio
Risposta a Nmemo
errata corrige: "evitare di assumere" ...

F/A-19 1 ora fa su tio
La giustizia al servizio della politica, vedasi anche il caso Gobbi.
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