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CANTONEDalla grigliata in compagnia alle sprangate e badilate: condannato per tentato omicidio

12.11.24 - 11:52
Dovrà scontare cinque anni di carcere il 29enne del Locarnese autore della feroce rissa avvenuta lo scorso anno a Gordola.
Rescue Media
Dalla grigliata in compagnia alle sprangate e badilate: condannato per tentato omicidio
Dovrà scontare cinque anni di carcere il 29enne del Locarnese autore della feroce rissa avvenuta lo scorso anno a Gordola.

LUGANO - «Se quel colpo di pala avesse colpito il collo o la testa della vittima ne avrebbe con alta probabilità causato la morte». È con queste parole che oggi, alle Assise criminali, il giudice Amos Pagnamenta ha annunciato la condanna del 29enne del Locarnese che lo scorso 15 ottobre 2023 a Gordola ha preso a sprangate e badilate un 69enne.

Il giovane, che ha agito nel quadro di una grigliata in riva al fiume, è stato ritenuto colpevole di tentato omicidio per dolo eventuale e condannato a cinque anni di carcere, più un trattamento ambulatoriale per la cura dei disturbi psichici e delle dipendenze.

«Rabbia incontrollata» - «L'imputato ha assestato un colpo violento con la pala e ha mirato alla parte alta del corpo, senza avere la possibilità di dosare e calcolare il rischio», ha spiegato Pagnamenta. «Ha agito perché sentitosi offeso da una frase essenzialmente irrilevante, e da quel momento non è più stato in grado di controllare la sua rabbia: non si è fermato nemmeno quando diverse persone hanno cercato di bloccarlo e non ha desistito malgrado la presenza di bambini che urlavano».

In corso di inchiesta «il giovane ha poi fornito dichiarazioni discordanti, spesso affermando di non ricordare», ha sottolineato il giudice. «Al contrario, non c'è motivo di dubitare di quanto hanno dichiarato i presenti».

La Corte ha inoltre giudicato irrilevante il fatto che le vittime non si siano costituite accusatori privati e non abbiano fatto richiesta di risarcimento: «Questo non dimostra la mancata colpevolezza dell'imputato, ma solo che queste persone non portano rancore verso di lui», ha osservato Pagnamenta.

Nessun calcio - Il 29enne è d'altro canto stato prosciolto dalle accuse per quanto concerne un presunto calcio sferrato verso la testa del 69enne, «in quanto la vittima stessa non lo ricorda».

Per quanto riguarda infine la commisurazione della pena, la Corte ha tenuto conto della scemata imputabilità di grado lieve rilevata dal perito psichiatrico e del fatto che quella sera il giovane era sotto l'influsso di droghe e alcol.

Durante il dibattimento tenutosi ieri, lo ricordiamo, la pubblica accusa aveva chiesto sei anni e mezzo di carcere, più un trattamento stazionario, mentre la difesa aveva proposto tre anni di detenzione parzialmente sospesi con la condizionale, la scarcerazione immediata e un trattamento stazionario.

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