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CANTONELa scuola che… non verrà

23.09.18 - 13:02
Il 56,7% dei cittadini ha bocciato il credito per la sperimentazione della riforma scolastica. Il rammarico del Governo. La Lega: «Aspettiamo un nuovo progetto». Partecipazione al 40%
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La scuola che… non verrà
Il 56,7% dei cittadini ha bocciato il credito per la sperimentazione della riforma scolastica. Il rammarico del Governo. La Lega: «Aspettiamo un nuovo progetto». Partecipazione al 40%

BELLINZONA - La sperimentazione della riforma scolastica è stata bocciata. Il 56,7% dei cittadini (con una partecipazione al 40%) ha infatti respinto il credito quadro di 6,73 milioni di franchi previsto per il test di tre anni del progetto “La scuola che verrà”.

Il referendum - Il credito per la sperimentazione era stato approvato dal Gran Consiglio con 51 voti contro 19 e 5 astensioni. Contro tale decisione era stato promosso un referendum, riuscito con 9’414 firme.

Le sedi che erano coinvolte - La sperimentazione della riforma sarebbe dovuta partire nel settembre 2019 in sette sedi scolastiche: quattro cantonali (Acquarossa, Biasca, Caslano e Tesserete) e tre comunali (Cadenazzo, Coldrerio e Paradiso).  Il “no” ha prevalso in quasi tutti comuni interessati dalla fase di test. Soltanto la Capriasca (che comprende Tesserete) ha detto “sì”, con una percentuale del 51,7%.

Pro e contro - Per il Cantone, il progetto mirava a rafforzare «buone pratiche» e introdurre «innovazioni che permetteranno ai docenti di essere più vicino agli allievi». Secondo i contrari si trattava invece di «una risposta sbagliata» alle sfide educative dei prossimi anni. E parlavano di «metodo scolastico fallito all'estero e non previsto in nessuno degli altri cantoni svizzeri».

La reazione del Governo - «Questa decisione comporta l'impossibilità di sperimentare il progetto “La scuola che verrà”». Lo ribadisce il Consiglio di Stato, che «accoglie con rammarico il risultato della votazione odierna, che impedisce di dare una dimensione pratica alla riflessione sul futuro del sistema educativo ticinese». Nelle prossime settimane il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS) deciderà dunque come procedere «per assicurare che l'innovazione del sistema scolastico ticinese non subisca una battuta d'arresto».

Lega: «Grande soddisfazione» - La Lega dei ticinesi, che assieme all’UDC e a La Destra aveva lanciato il referendum, ha subito preso atto «con grande soddisfazione» dell’esito dell’odierna votazione. «Il voto odierno dimostra che i cittadini ticinesi hanno capito che approvare la sperimentazione avrebbe significato approvare la riforma tout-court, e che un’approvazione della riforma avrebbe comportato pesanti conseguenze per i giovani, per la società, per il mercato del lavoro del nostro cantone, e anche per le tasche del contribuente». Per la Lega non si tratta comunque di un “no” a qualsiasi riforma: «Si attende dunque un nuovo progetto che sia condiviso a livello di società, rispettoso della professionalità dei docenti, e che miri a elevare il livello della scuola ticinese invece di trasformarla in un servizio sociale».

UDC: «Pericolo scampato, decisione saggia» - Dal canto suo l'UDC ringrazia i ticinesi per la «saggia decisione» di affossare una sperimentazione «dal sapore sessantottino» elaborata »poco curandosi del parere contrario di parecchi degli attori coinvolti». Per i democentristi, a rendere ancora più netto il risultato ha probabilmente contribuito anche «il tono cattedratico e arrogante» assunto durante la campagna di voto da Bertoli e da diversi suoi sostenitori, «in pratica quegli stessi che, considerando quella degli insegnanti una casta intoccabile, avevano altrettanto invano contrastato due anni fa l’iniziativa per l’insegnamento della civica». 

PLR: «C'era da aspettarselo» - «È venuto a mancare il sostegno popolare, c'era da aspettarselo». È questa la reazione del PLR cantonale. «Nonostante il grande lavoro svolto dal PLR - si legge nella presa di posizione - per inserire nella sperimentazione un modello di scuola più aderente alla realtà e, soprattutto, meno votata all’ideologia, l’insistenza e la testardaggine dei vertici dipartimentali hanno condotto al prevedibile naufragio dell’intero progetto». Il partito parla dunque di «un vero peccato, soprattutto perché nel modello PLR erano contenuti aspetti quali la differenziazione in base alle competenze (e non alla causalità) in alcune materie che avrebbero certamente contribuito a dare alla nostra scuola una spinta verso il futuro considerando adeguatamente i percorsi professionali».

PS: «L'immobilismo non risolve i problemi» - Il PS sottolinea che l'esito della votazione sulla riforma scolastica «obbliga l'insieme dell'arco politico a ripensare una riforma volta a migliorare la scuola pubblica ticinese». E per ora, lo ricorda, all'orizzonte non c'è nessun progetto: «Non è di certo l'immobilismo che potrà risolvere i problemi della scuola».

L'associazione per il “sì”: «Affermazioni ingannevoli» - Nella sua presa di posizione, l'associazione “Sì alla scuola di tutti” parla di «affermazioni ingannevoli» e «critiche infondate» rispetto al progetto. Manifestando «grande rammarico» per il risultato della votazione, ricorda che «alla base del progetto risiedeva la necessità di rinnovare la scuola dell'obbligo ticinese affinché essa potesse svolgere al meglio le sue funzioni e fornire ai giovani un'educazione che rispondesse alle loro esigenze individuali e a quelle di una società e di un mondo del lavoro in continua evoluzione». L'associazione afferma dunque che continuerà a impegnarsi «affinché la scuola ticinese venga rinnovata il prima possibile».

Verdi: «Un referendum su Bertoli?» - I Verdi si dicono amareggiati per la bocciatura della sperimentazione della “Scuola che verrà”: «L’impressione è che la campagna elettorale su questo tema sia stata abilmente trasformata in un referendum sul consigliere di Stato a capo del dossier, evitando di discutere seriamente di visioni che avrebbero potuto portare benefici alle future generazioni e di conseguenza alla nostra società».

Partito comunista: «Sconfitta pesante» - Per il Partito comunista quella presa dai cittadini sulla “Scuola che verrà” è «una decisione politicamente pesante». E invita i vertici del DECS «a porsi qualche domanda autocritica sui propri metodi di lavoro, poiché da essi sono scaturiti parecchi solamente eufemistici "mugugni" fra studenti e docenti».

MPS: «Sconfitta annunciata per il Decs» - Per l'MPS si tratta di una sconfitta «senza appello» per il Decs di Manuele Bertoli. Un risultato che però «non sorprende» per tre ragioni: l'opposizione di fondo degli insegnanti al progetto, l’aggiunta della variante PLRT «che ha reso pessimo un progetto di sperimentazione che era già cattivo» e una comunicazione « per nulla chiara su natura e ragioni del progetto». Infine, per l'MPS Bertoli ha «raccolto quanto seminato in questi anni» e lo invita a «riflettere e a trarne le conseguenze politiche».

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COMMENTI
 

vulpus 6 anni fa su tio
Il giorno dopo.....Da tutti i commenti e interviste, sembra che l'unico che non abbia voglia di darsi una mossa per rivedere questo progetto sia il DECS. Per ora sono solo i dilettanti della politica ( la commissione scolastica) che stà tentando di rilanciare il discorso: ma se Bertoli vuole veramente cambiare quello che non funziona dovrebbe forse iniziare subito a dare la scossa ai suoi collaboratori.

moma 6 anni fa su tio
Per me va bene cosi. La scuola attuale tutto sommato va bene, perciò avanti cosi e niente salti nel buio come si voleva fare. Però, costatare che il 40% deve decidere per tutti, è grave. E di sicuro, quelli che reclamano di più sono quelli nascosti tra il 60%.

Hardy 6 anni fa su tio
Il progetto non mi convinceva.

F.Netri 6 anni fa su tio
Stando a uno studio del WEF, da qui al 2025, la tecnologia porterà alla soppressione di 27 milioni di posti di lavoro, ma 133 milioni ne verranno creati. Tuttavia, per creare questi 133 milioni di posti di lavoro, la scuola deve assolutamente cambiare. Già dalle scuole dell'obbligo. E non è certo introducendo un progetto vecchio di 30 anni spacciandolo per novità, che si contribuirà a formare i lavoratori e i dirigenti del futuro.

vulpus 6 anni fa su tio
Come mai quelli che erano a favore in gran consiglio ,poi hanno cambiato idea ? Se poi riascoltiamo il commento del presidente PLR c'è da rabbrividire : viene il dubbio che tutta la faccenda possa anche essere stato un mercanteggiamento, viste le posizioni recenti di Bertoli: Il PLR sostiene la riforma scolastica e Bertoli sostiene il pacchetto fiscale di Vitta. Ma poi sotto qualcosa potrebbe non aver funzionato, e il banco è saltato....

Mat78 6 anni fa su tio
Risposta a vulpus
Beroli con il suo atteggiamento e quello di tutto il suo dipartimento "occupato" si è infilato in un vicolo cieco. Il PLRT l'ha capito ed ha pensato bene di usare la situazione in maniera molto furba per ottenere un vantaggio politico: screditare e danneggiar l'immagine del consigliere di stato socialista...dei liberali si può dire tutto, ma on che non siano furbi...PS molto ingenuo e vittima della sua stessa ideologia...

Nmemo 6 anni fa su tio
E stato scritto in prima battuta:: "non gioco più, se non si fa come vuole lui”. A prescindere dalla voglia di “schiacciare su chi ha perso la faccia”, non è buono infierire su ci ha perso. Lui, ci deve dormire sopra, e magari domani spiazzerà tutti, dando le dimissioni.

beta 6 anni fa su tio
Risposta a Nmemo
Si schioda soltanto se trova ed é molto difficile, l'antidoto .... " scolla cadrega " .

roma 6 anni fa su tio
...non capito bene cosa si votava...

Mattiatr 6 anni fa su tio
Risposta a roma
Un credito di 6 milioni a un test per rinnovare la scuola. Rinnovare con una soluzione anni '80 con un milione e usarne 5 per studi e studi degli studi.

limortaccituoi 6 anni fa su tio
La scuola che verrà era una buona idea, all'avanguardia e ben pensata. Non capisco come mai i ticinesi non abbiamo voluto nemmeno sperimentarlo. Detto questo Bertoli dovrebbe dimettersi in quanto molto del lavoro svolto in questi anni verteva proprio su questo progetto. Morisoli e i pedagoghi leghisti invece adesso dovrebbero proporre una nuova e svizzerissima proposta.

sedelin 6 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
non capisci i ticinesi? in ticino la maggioranza parteggia per lega e udc. questi ticinesi NON pensano, seguono i pastori ciecamente seguendo la pancia anziché usare il cervello :-(

gabola 6 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
Preciso,non voto lega,visto i vari commenti,comunque credo che la parola sperimentare,magari va bene x l'educazione dei suoi figli,x i miei preferisco qualcosa che mi dia una sicurezza,e di sicuro qualcosa deve cambiare,ma qualcosa che serva ai nostri figli

Mat78 6 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
Non fare lo spiritoso limortaccitua...siete stati ASFALTATI! Il modello è stato estrapolato da un pedagogo torinese che del Ticino, del suo attuale modello, delle esigenze e peculiarità confederali, non sapeva e non sa una beneamata cippa! Questa era una riforma da regime comunista, imposta e calata dall'alto, senza coinvolgere i docenti, in vero spirito sovietico ed autoritario! Ci mancava sola la figura del commissario politico... Per fortuna che il sovrano ha capito che è molto meglio nessuna riforma che una pessima riforma... PS: se pensi che un socialista molli la cadrega perché un progetto ideologico è stato affossato ti sbagli di grosso... Sono i cittadini ad essere ignoranti, populisti ed incapaci di comprendere la bontà della riforma (perché intellettualmente inferiori) , mai loro del DECS ad aver sbagliato approccio...

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
E per i socialisti che hanno votato contro, cosa proponi?

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Risposta a Mat78
Primo, non ho dato a nessuno dell'ignorante. Secondo, facevo presente che molti dei contrari a questa iniziativa si sono opposti perché "era una riforma da regime comunista (...) in vero spirito sovietico ed autoritario" che, scusa se te lo dico, ma non vuol dire una cippa. Se vogliamo parlare dei temi, sono qui. Se vuoi ripetere slogan letti la domenica mattina su qualche giornalaccio, allora ciao.

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Risposta a gabola
Secondo il suo ragionamento, oggi i suoi figli (e non le sue figlie) a scuola imparerebbero come accendere il fuoco e dove raccogliere le bacche migliori. La sperimentazione fa parte del progresso. I risultati dimostrano che il punto non è se dobbiamo cambiare il nostro sistema educativo, ma come dobbiamo cambiarlo.

Dioneus 6 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Solo la pancia sanno usare, del resto. Tutto in linea con il terrorismo politico che ormai si è impossessato del Ticino

Libero pensatore 6 anni fa su tio
Tornate tutti a scuola dalle suore ??

volabas 6 anni fa su tio
ennesima sconfitta annunciata, ne azzeccassero almeno una ogni tanto, macchè, hanno raccolto quello che hanno seminato

Gus 6 anni fa su tio
Mi spiace perché ho votato SI, ma Bertoli, con la sua orribile "corte dipartimentale socialista - e unicamente socialista", ci ha messo molto del suo. Comunque, poniamoci la domanda a sapere chi ha interesse a mantenere il popolo ignorante? Soprattutto un partito. E qualcuno dice: "probabilmente anche una chiesa". Che abbia ragione, visto l'atteggiamento di un altro Partito e del suo sindacato?

Mat78 6 anni fa su tio
Risposta a Gus
1) Bertoli è troppo arrogante per rendersi conto della cosa... 2) In quanto al popolo ignorante...non sono i conservatori ed essere contro la democrazia diretta "perché il popolo è ignorante e non in grado di autogovernarsi", ma i socialisti (paternalismo rosso)... Come diceva Totò: "Ma mi faccia il piacere..." se non era per la chiesa oggi non conosceremmo quasi il mondo classico, per non parlare del ruolo avuto nella scolarizzazione tra 800 e 900... Memoria corta la vostra...

Loki 6 anni fa su tio
Repulisti totale: CS e alti funzionari! La scuola nuova non ha perso per i suoi contenuti ma per chi li ha proposti. Un esame di coscienza è d’obbligo ora per CS e alti funzionari!

Esse 6 anni fa su tio
Risposta a Loki
Hai ragione ...ed è triste avere a che fare con concittadini incapaci di decidere quel che è bene per loro

pardo54 6 anni fa su tio
Attendiamo ora con ansia le nuove proposte di chi ha voluto affossare un nuovo modello di scuola. Ma come sempre se ne guarderanno bene dal rimboccarsi le maniche. Evviva il Medioevo.

Logico 6 anni fa su tio
Risposta a pardo54
speriamo davvero in un progetto nuovo e non uno copiato concettualmente e fallito all’estero

sedelin 6 anni fa su tio
Risposta a pardo54
chi ha affossato la sperimentazione non ha proposte, soltanto un atteggiamento distruttivo. andiamo...indietro e aspettiamo che i giovani si salvino da questo periodo oscuro.

sedelin 6 anni fa su tio
Risposta a pardo54
da chi ha affossato la sperimentazione nessuna proposta, soltanto critiche distruttive. hai ragione: il nuovo medioevo (nme).

streciadalbüter 6 anni fa su tio
Adessso buona parte del gran consiglio dovrebbe dimettersi perché non rappresenta piu`la maggioranza dei ticinesi.

VISIO 6 anni fa su tio
Ponderata e giusta bocciatura, i veri Ticinesi non vogliono mettere a disposizione i propri figli come cavie a chi non vuol capire che in CH ci sono molti sistemi d‘insegamento validissimi!!! Bertoli e i suoi ora devono piegarsi e rispettare la decisione del Sovrano e vergognarsi!

Dioneus 6 anni fa su tio
Risposta a VISIO
ahaha certo le cavie da laboratorio. Sorprendente come questa visionaria fantasia abbia davvero attecchito. Che livello :)

matteo2006 6 anni fa su tio
Risposta a VISIO
I veri ticinesi sono meno del 40% degli aventi diritto? pori nüm siamo rimasti davvero in pochi.

Dioneus 6 anni fa su tio
Si continuerà così dunque, la campagna del Terrore ha funzionato. Evidentemente mi aspetto che non arrivino più critiche ai docenti se, per logica di cose, non possono offrire ai studenti le attenzioni che meritano e che la Scuola che Verrà avrebbe potuto garantire. Un cantone rimasto indietro di 100 anni. Peccato

sedelin 6 anni fa su tio
Risposta a Dioneus
puoi ben dirlo: terrore diffuso da gente retrogada!

matteo2006 6 anni fa su tio
Risposta a Dioneus
Magari proprio da quei genitori che non si sono degnati di andare a votare.

Mat78 6 anni fa su tio
Risposta a Dioneus
Spero che nella scuola di domani almeno insegnino meglio le preposizioni articolate...Ma forse a te no, "perché hai altre attitudini"...

Nicklugano 6 anni fa su tio
Nessun problema, Bertoli avrà vinto comunque perché i votanti, come al solito, non hanno capito bene cosa erano chiamati a votare….
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