I liberali radicali vogliono capire come intenda il Consiglio di Stato rassicurare la popolazione
BELLINZONA - La Commissione federale delle comunicazioni ha recentemente attribuito agli operatori Swisscom, Salt e Sunrise le nuove frequenze di telefonia mobile 5G. Una tecnologia al passo con i tempi, che però genera paure e preoccupazioni in alcuni cittadini.
Ci sono cantoni dove la prima reazione è stata lo scetticismo: Vaud, Giura e Ginevra hanno deciso di congelare i dossier relativi alle antenne 5G. Prossimamente la questione sarà discussa anche dai parlamenti cantonali di Berna, San Gallo e Svitto. E in Ticino a chiedere una moratoria per le antenne 5G in è una mozione del PPD.
Una moratoria che per il PLR (che sostiene il progresso tecnologico) è illecita: «In base alla legge, in questo ambito la competenza legislativa globale è della Confederazione».
I liberali radicali, convinti che «la digitalizzazione sia impensabile senza un’efficiente infrastruttura di telefonia mobile», si rivolgono al Consiglio di Stato con un’interrogazione per capire quale sia la posizione del Governo nei confronti della tecnologia 5G e come intende muoversi per rassicurare la popolazione su presunti spauracchi.
Ecco le quattro domande dell’interrogazione, firmata da Fabio Käppeli per il gruppo PLR:
1. Condivide che la competenza legislativa globale è di responsabilità della Confederazione? Qual è quindi il margine di manovra del Canton Ticino?
2. Come intende muoversi per rassicurare la popolazione su presunti e quantomeno irrazionali spauracchi promossi sia internazionalmente che sul nostro territorio?
3. Come valuta il potenziale della tecnologia 5G, la tecnologia di telefonia mobile ad alta velocità? Dove si intravvedono potenziali campi d’applicazione della nuova tecnologia nel nostro Cantone?
4. Ritiene che la tecnologia 5G sia complementare alla posa della fibra ottica? Quali sono le risultanze dei lavori relativi al Piano strategico per la banda ultralarga in Ticino?