Tiziano Galeazzi interpella nuovamente il Consiglio di Stato sul coronavirus. 19 domande a tutti i Dipartimenti
LUGANO - La domanda «non è più se arriverà, ma quando arriverà» il coronavirus in Ticino. A sottolinearlo oggi è Tiziano Galeazzi in un’interpellanza bis al Consiglio di Stato, che segue quella presentata venerdì scorso. I casi confermati nella vicina Italia nel frattempo hanno superato il centinaio (89 solo in Lombardia) e le «rassicurazioni ufficiali espresse in questi giorni dal medico cantonale non soddisfano per nulla parte della popolazione, me compreso», scrive il deputato UDC chiedendo di informare la popolazione ticinese «in modo capillare».
Se nel primo atto parlamentare l’attenzione era concentrata sui controlli in corrispondenza delle dogane, Galeazzi chiede ora «che tipo di misure concrete il Ticino stia pianificando», dipartimento per dipartimento, sottolineando che è sì importante «evitare inutili allarmismi» ma definendo al contempo le rassicurazioni diffuse come «difficilmente credibili».
Lavoro, scuola e sanità - Per quanto concerne lo scenario economico, il deputato UDC chiede se il Governo abbia «interpellato tutte le categorie economiche per valutare il rischio di chiusura momentanea» e quali misure siano state pianificate «per la continuità dei servizi delle amministrazioni pubbliche cantonali e comunali, in caso si necessiti di isolare alcuni Comuni ticinesi o Uffici pubblici cantonali». Un discorso che tocca ovviamente anche le scuole e le realtà associative sportive evidenzia il granconsigliere, chiedendo se vi siano già particolari disposizioni «per evitare il rischio di contagio e chiusura degli istituti».
Restando in ottica di eventuali isolamenti forzati, Galeazzi inoltre chiede se in Ticino disponiamo di «strutture sanitarie pronte a intervenire e ad accogliere eventuali pazienti positivi al virus, al di fuori degli ospedali» e se sia già stato predisposto un numero di servizio dei cittadini.
Appoggio dell’esercito? - «Sono state individuate altre eventuali strutture d'isolamento sul nostro territorio per i pazienti colpiti dal virus?» scrive inoltre il deputato democentrista, chiedendo sei il Cantone abbia preso contatto con il Dipartimento della difesa a Berna per richiedere l’eventuale appoggio dell’esercito e siano già in vigore disposizioni specifiche con le FFS per quanto concerne i controlli medici sui treni che valicano i confini svizzeri.
Le domande dell'interpellanza
Economia
Sanità e socialità
Territorio e Istituzioni
Educazione, sport e cultura