Il Gran Consiglio ha affossato il credito di 237'000 franchi richiesto dal Governo.
Feroci critiche al Decs sulla gestione del progetto e sulla «scarsa trasparenza» dimostrata.
BELLINZONA - Livelli sì. Livelli no. Si è concluso oggi - al termine di un dibattito lungo e teso nell'aula di Gran Consiglio già abbozzato nella giornata di ieri - il muro contro muro sull'emendamento presentato dal Governo che chiedeva al Parlamento di approvare un credito di 237'000 franchi per la sperimentazione del progetto (della durata di due anni) che avrebbe previsto di abolire i livelli A e B di matematica e tedesco in terza media in nove scuole, sostituendoli con laboratori frequentati da allievi con differenti capacità. Avrebbe, appunto. Perché il gremio lo ha affossato con 40 voti favorevoli, 42 contrari e 2 astenuti.
D'altronde già ieri si era capito che per la sperimentazione - prevista nel prossimo mese di settembre in nove istituti del cantone - tirava una brutta aria. Diversi partiti erano saliti sulle barricate, accusando il Decs di «scarsa trasparenza» per aver reso complicato l'accesso alle prese di posizione rilasciate durante la consultazione dai collegi dei docenti delle sedi scolastiche interessate dal progetto.
Molto polemico, come spesso accade, è il Movimento per il socialismo che questa mattina ha inoltrato una mozione che accusa il Consiglio di Stato e in particolar modo Bertoli di «censura». Nel testo, il Movimento chiede - nel concreto - l'elaborazione di una proposta di legge con la quale venga sancito l’obbligo alla pubblicazione delle prese di posizioni su consultazioni promosse dal governo e dai suoi dipartimenti per «evitare che in futuro simili tentativi di censure e mistificazioni della realtà abbiano a ripetersi».
Aron Piezzi sottolinea che il PLR ha votato contro l'emendamento del Decs per vari motivi. «La scuola deve cambiare ma non è questo il modo. È sbagliato e limitativo fissarsi solo sulla terza media senza concentrarsi sugli anni precedenti e successivi. È un progetto limitato. Questo approccio è un azzardo». Una mancanza di programmazione - sottolinea Piezzi - che non fa il bene della scuola. L'agire del Decs - continua - è stato «frettoloso» come hanno anche fatto notare diversi professionisti del settore. Il PLR critica - come già fatto da altri - la «mancanza di trasparenza» del Dipartimento.
La Lega, durante il dibattito fiume, ha definito «deplorevole» che questo nuovo sistema venga implementato solo per le terze, ma non per le quarte: «Si desidera una vera riforma e non una politica dei cerotti», precisa la deputata (e docente) Lelia Guscio. «Auspichiamo un modello performante e al passo con i tempi». Per il PPD una riforma della scuola ticinese «è necessaria», ma «voler partire a spron battuto» e «senza nessuna verifica era un passo sbagliato», precisa Claudio Franscella. Un passo che è stato in seguito corretto.
Per il PS il nuovo sistema «è una bellissima possibilità» e «un'opportunità da cogliere» per sviluppare meglio i concetti a gruppi ridotti. «La separazione precoce degli allievi - ha ricordata la deputata Daniela Pugno Ghirlanda - non ha mai trovato un vero accordo in quarant'anni». Secondo i socialisti questo «obiettivo ha fallito» anche perché «spesso i giovani che hanno frequentato i corsi base vengono poi respinti dal mondo del lavoro». Edo Pellegrini per il Gruppo UDC precisa che «non tutti vogliono abolire i livelli» e che il Decs ha continuato dritto per la sua strada senza ascoltare i contrari, nonostante la prima bocciatura che aveva di fatto stralciato un credito di 390'000 franchi per implementare il progetto nel bilancio del 2022.
Gli animi si sono scaldati quando il Partito Comunista, con Massimiliano Ay, ha parlato di «democratizzazione necessaria della scuola» e di «ritardo grave e discriminatorio» del Ticino. I Comunisti hanno auspicato un'estensione della sperimentazione «anche alla quarta media». Per Ay «chi affossa questa sperimentazione affossa il superamento dei livelli, va detto chiaramente». I Verdi, con Cristina Gardenghi, sottolineano di appoggiare la proposta del Decs per «una scuola più inclusiva» e «al passo con i tempi». Tamara Merlo (più donne) invece lotta per un cambiamento radicale e chiede addirittura di rintrodurre il credito iniziale di 390'000 franchi per l'implementazione del progetto previsto dal Decs e poi rimesso nel cassetto e sostituito da una sperimentazione.
Nel rispondere alle discussioni, Bertoli ha fatto sapere di essere disposto a far stilare un'analisi indipendente. «Questo sistema dei livelli giudica i ragazzi troppo presto. Non vi chiedo di fidarvi di me, ma della scuola, che è capace di fare questa sperimentazione» ha dichiarato prima della votazione. Un suggerimento che però non è stato accolto dalla maggioranza.
Per quanto riguarda invece il Preventivo 2022, è stato approvato con 49 sì e 33 no.