Bocciato il rapporto di maggioranza, votazione pari per quello di minoranza.
BELLINZONA - La decisione è rimandata alla prossima seduta. Il Gran Consiglio, oggi, si è diviso rispetto alla petizione popolare sul bunker di Camorino. Al termine di una lunga discussione, la seduta ha bocciato per tre voti il rapporto di maggioranza (36 sì, 39 no e 1 astenuto). Ma, allo stesso tempo, il giudizio sul rapporto di minoranza è finito in pareggio (36 sì e 36 no). Si rivoterà, quindi, alla prossima seduta.
«Non entriamo nel merito del contenuto del documento - ha commentato Andrea Censi (Lega dei Ticinesi), relatore del rapporto di maggioranza - conformemente al principio della separazione dei poteri, chiediamo sia inviata la petizione al Consiglio di Stato».
Il rapporto di minoranza, come spiegato da Carlo Lepori (Ps) raccomandava invece al Gran Consiglio di accettare le proposte della petizione e invitava il Governo a metterle in atto. Il deputato ha messo l’accento sui problemi sollevati in passato attorno alle condizioni di vita dentro al bunker, come per esempio «sporcizia, scarsità di aria e luce, senso di soffocamento».
Le condizioni di vita all'interno del bunker, già chiuso da mesi, sono finite in passato più volte sotto i riflettori e hanno portato a proteste da parte degli stessi asilanti. A dicembre del 2019, numerosi cittadini e 12 associazioni avevano presentato una sottoscrizione chiedendo, fra le altre cose, la chiusura immediata della struttura, la «riduzione immediata del sovraffollamento nei centri che ospitano persone sottoposte alla legislazione sull'asilo», «l’attivazione della rete di famiglie disposte a ospitare le persone suddette anche per brevi periodi» e «divieto d'interventi notturni e senza preavviso da parte della Polizia negli alloggi dei rifugiati».
Fra gli interventi, particolarmente appassionato quello di Roberta Passardi, indicando la volontà del Plr di votare il rapporto di minoranza. Dal canto suo, il consigliere di Stato Raffaele De Rosa ha tenuto a ribadire gli sforzi messi in campo dal Cantone, per esempio nel campo dei minori non accompagnati. Inoltre, dando uno sguardo al futuro, a fronte di un possibile aumento dei flussi migratori, non esclude «l’utilizzo del centro della protezione civile di Camorino, se davvero si vuole avere uno spirito di accoglienza e solidarietà». La struttura è all’interno del centro polivalente. De Rosa entra poi nel merito della petizione, analizzando ogni singolo punto. «Quella dei flussi migratori è una sfida epocale - ha concluso - sono di estrema attualità e continueranno anche in futuro, non solo per le guerre ma pure per i cambiamenti climatici».