Un'interrogazione interpartitica chiede lavori urgenti e la copertura della pista esterna: «È una priorità».
BELLINZONA - La nascita dei Bellinzona Rockets - che l'anno prossimo faranno il loro esordio in Swiss League - fa riaccendere i riflettori su un problema che da anni affligge la Capitale: la conclamata e persistente mancanza di spazi presso la pista del ghiaccio attuale.
Una problematica, questa, già da tempo dibattuta in Consiglio comunale e sulla quale oggi viene scritta una nuova pagina. Un'interrogazione interpartitica (primo firmatario Matteo Mozzini del PLR) chiede infatti al Municipio il completamento del Centro sportivo e la copertura della pista di pattinaggio esterna. «Non si tratta solo di aumentare l’offerta a cittadini, scuole e società della regione - viene precisato nel testo firmato anche da Alberto Casari (Unità di Sinistra), Claudio Cattori (il Centro), Michele Egloff (Unità di Sinistra), Manuela Genetelli (Lega dei Ticinesi-UDC-Indipendenti), Carmelo Malingamba (PLR) e Davide Pedrioli (il Centro) - ma anche di incrementare l’attrattività di Bellinzona nei confronti dell’interessante mercato del “turismo sportivo”, fatto di eventi, competizioni e campi d’allenamento che possono generare ricadute finanziarie per i settori della ristorazione, alberghiero e del commercio della città, così come assicurare maggiori introiti per la gestione corrente del centro stesso».
«Un Centro sportivo disordinato e incompiuto» - L'interrogazione ripercorre inoltre la genesi di un Centro sportivo definito «disordinato e incompiuto» che fu inaugurato oltre un quarto di secolo fa. «Figlio frettoloso dell’infelice gestione di un primo pregevole progetto del compianto Aurelio Galfetti, l’edificio in questione sarebbe dovuto diventare l’elemento centrale e aggregante di un centro polisportivo che comprendesse anche gli esistenti bagno pubblico e campi da tennis», ricordano gli interroganti. Una visione al passo con i tempi e le mutanti necessità dell’utenza che appare purtroppo oggi disordinata e incompiuta. «Disordinata perché - precisano - malgrado gli intenti non si è riusciti né ad amalgamare le diverse componenti del centro, benché fisicamente adiacenti l’una all’altra, né a creare armonia e praticità di fruizione, con entrate separate e opposte ai posteggi, muri e recinzioni divisori tra le parti. Incompiuta, invece, per la mancanza di una struttura ricettiva che permetta di ospitare colonie, campi d’allenamento, eventi sportivi di spessore, ma anche e in particolare per l’assenza di una seconda superficie ghiacciata coperta che permetta di soddisfare le numerose e crescenti richieste dell’utenza».
«Una pista vittima del proprio successo» - Già nell’ormai lontano 1998, l’elevata occupazione del ghiaccio indicava chiaramente la necessità a medio termine della copertura della pista esterna, retaggio degli anni sessanta. Nel corso degli anni lo sfruttamento della struttura è notevolmente aumentato, grazie in particolare allo sviluppo delle società sportive della capitale, ovvero dell’hockey su ghiaccio e del pattinaggio artistico. «Già nel corso del 2021 - ricordano i consiglieri comunali - due interrogazioni sottolineavano la situazione al limite della sostenibilità, chiedendo di avviare senza indugi la procedura di progettazione e realizzazione della copertura della seconda pista, copertura che permetterebbe di ovviare alla limitazione dell’offerta di attività ricreative, educative e sportive a favore di cittadini, scuole e società».