La mozione, firmata da 11 consiglieri, propone la modifica del regolamento comunale di Lugano.
LUGANO - Obiettivo: inserire una base legale affinché si metta fine «a promozioni, contributi e assistenza a favore dello sviluppo, del commercio e dell’utilizzazione di criptovalute private».
È, in estrema sintesi, il senso della mozione firmata da Raoul Ghisletta (PS) e da altri 11 consiglieri comunali.
Come si legge nel documento, a marzo 2022 «il Municipio si è lanciato nella promozione delle criptovalute private, sottoscrivendo un “Protocollo d’intesa per una collaborazione strategica”». L’accordo, accusano i firmatari, «è stato concluso senza indire alcun concorso pubblico» e «senza alcuna votazione del Consiglio comunale».
«La mozione - scrivono i firmatari - propone la modifica del regolamento comunale. Essa chiede di mettere fine alla promozione di criptovalute private in atto dal 2022 da parte del Municipio di Lugano». Nel testo «si specifica “aziende private” per una semplice ragione: non si vuole che l’articolo venga interpretato come un divieto dei Lugapoints comunali, che nella propaganda del Municipio, pur essendo dei semplici buoni sconto (come i punti dei supermercati, che vengono trasformati in franchi per ridurre l’ammontare del pagamento di merci degli empori), vengono impropriamente (e ridicolmente) associati alle criptovalute: associazione propagandistica che si ritrova nell’applicazione MyLugano».
La mozione è stata siglata da Raoul Ghisletta (PS), Danilo Baratti (Verdi), Sara Beretta Piccoli (Indipendente), Edoardo Cappelletti (PC), Mattea David (PS), Demis Fumasoli (Forum Alternativo), Marisa Mengotti (Verdi), Tamara Merlo (Più donne); Dario Petrini (PS), Tessa Prati (PS), Aurelio Sargenti (PS) e Carlo Zoppi (PS).