Due seggi vanno ai Verdi-PS-FA, due al Plr, al 21.15%, e uno al Centro, che perde la seconda poltrona.
Le cittadine e i cittadini ticinesi sono chiamati alle urne per il rinnovo del Parlamento svizzero. Saranno chiamati ad eleggere i deputati per il Consiglio degli Stati (con il sistema della maggioranza assoluta a circondario unico) e quelli per il Consiglio nazionale (con il sistema proporzionale a circondario unico) per la legislatura 2023-2027.
Per quest'ultimo i nuovi volti si conosceranno già oggi, mentre per gli Stati, in molti cantoni sarà necessario un secondo turno che avrà luogo fra il 19 e il 26 di novembre.
Festa grande in casa Udc
Fonio: «Consigliere nazionale, ma solo per un pomeriggio»
La delusione, ma anche l'appagamento e la speranza: «Regazzi ha tutte le carte per giocarsela agli Stati. E in quel caso...»
«Risultato soprendente. L'onda verde si è estinta»
Alain Bühler: «Volevamo i due seggi li abbiamo ottenuti. Chiesa ha tutta la fiducia del partito per il seggio agli Stati»
I risultati delle elezioni al Consiglio nazionale in Ticino
Stabile il Plr che con il 21,1% (+0,6%) conferma i suoi due seggi agli Stati. L’Udc ha raccolto invece il 15,1% dei voti ticinesi. Un balzo di 3,4 punti percentuali rispetto al 2019 che permette di confermarsi come seconda forza politica del cantone. Il secondo seggio dell’Udc va a scapito del Centro che ha registrato il 17,7% dei voti (in calo dello 0.5 rispetto alle ultime federali).
Il calo maggiore è stato però registrato dalla Lega (meno 3,4%) che ha chiuso con il 13,5% davanti al Ps (12,5 % ma in calo del 1,6%) e Verdi (9,1% con un calo di tre punti percentuale).
La conferma di Gysin addolcisce la pillola
Greta Gysin è stata confermata in Consiglio Nazionale e questa è senz’altro una buona notizia per i Verdi. Eppure la giornata di oggi ha lasciato l’amaro in bocca al partito a protezione del clima. «La notizia negativa è che, rispetto alle elezioni federali del 2019 in cui il partito dei Verdi aveva realizzato un inaspettato e spettacolare balzo in avanti di ben 17 seggi, di questi oggi ne ha persi 6», ha spiegato il partito attraverso un comunicato stampa. «Nessuna sorpresa tenuto conto dell’attuale situazione di incertezza e precarietà che spinge l’elettorato a rifugiarsi in una destra che propone soluzioni illusorie».
«Anche se con una deputazione ridimensionata, il partito dei Verdi Svizzeri rimane comunque la principale forza d’opposizione in seno alle Camere Federali, una forza che intende anche in futuro rappresentare la spina nel fianco di una classe politica venduta in gran parte alle lobby dell’industria farmaceutica, delle banche, del petrolio, del gas, per citare solo quelle più importanti».
Ps: «L’avanzata della destra preoccupa»
Il Ps ha espresso la sua soddisfazione per la rielezione di Bruno Storni in Consiglio Nazionale. «Siamo relativamente soddisfatti dell’esito di queste elezioni. A livello svizzero siamo cresciuti come partito, mentre sul piano cantonale abbiamo centrato il nostro obiettivo, ossia confermare i due seggi di area rosso-verde in Consiglio nazionale. Tuttavia, l'avanzata della destra ci preoccupa: nei prossimi mesi dovremo impegnarci ancora di più per fare passi avanti per proteggere il clima e raggiungere una società paritaria. Ci aspetta una legislatura in cui sarà difficile trovare maggioranze a livello parlamentare: sarà quindi ancora più importante mobilitarci nelle piazze e alle urne».
Soddisfazione PLR
A bocce ferme giungono le prime reazioni per i risultati di queste federali. «Con la brillante conferma del Consigliere nazionale Alex Farinelli – il più votato in assoluto - e con l’elezione di Simone Gianini, il PLR porta a Berna due persone di grande qualità ed esperienza politica, capaci di rappresentare nel miglior modo possibile il Ticino», ha spiegato in un comunicato stampa il Plr. «Ma il capitolo elezioni non si chiude certo oggi, perché il risultato di Alex Farinelli nella corsa agli Stati ribadisce la ferma volontà dei liberali radicali di tornare alla Camera alta. La volata verso il ballottaggio del 19 novembre è dunque lanciata».
I dati definitivi per quanto riguarda il Consiglio degli Stati
ll presidente dell'UDC Marco Chiesa si è piazzato di gran lunga in testa al primo turno dell'elezione per il Consiglio degli Stati, anche se non ha raggiunto la maggioranza assoluta per essere eletto.
Chiesa ha raccolto ben il 37,65% delle preferenze, pari a 39'024 voti. Al secondo posto, ma nettamente distaccato, c'è Fabio Regazzi con 28'749 voti, seguito a breve distanza da Alex Farinelli (PLR) che ottiene 27'221 preferenze.
Greta Gysin (Verdi) con 22'321 voti raccolti supera Bruno Storni (19'359), candidato scelto dal PS per difendere il seggio di Marina Carobbio, che nel 2019 aveva creato una sorpresa battendo l'uscente Filippo Lombardi (Centro) e Giovanni Merlini (PLR).
Al sesto posto Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro) con 13'744 voti. Gli altri non superano la soglia per l'accesso al ballottaggio. (fonte ats)
Ecco chi andrà a Berna
L'UDC ha registrato una forte crescita nelle elezioni per il Consiglio nazionale in Ticino e guadagna un seggio a scapito del Centro, secondo i risultati definitivi.
Come a livello Nazionale, anche a sud della Alpi l'UDC risulta la grande vincitrice di queste elezioni. Guadagna infatti 2,35 punti percentuali salendo 15,05% e avrà diritto due seggi, uno in più rispetto alla legislatura appena conclusa. A Berna andranno l'uscente Piero Marchesi e Paolo Pamini.
A farne le spese è il Centro che passa da due a un solo rappresentante, pur essendo rimasto pressoché stabile (-0,05 punti a 18,33%). Risulta eletto l'uscente Fabio Regazzi, che però è in buona posizione anche per l'elezione al Consiglio degli Stati. Se fosse eletto alla camera dei Cantoni al secondo turno, il posto del Centro spetterebbe a Giorgio Fonio, sindacalista OCST e granconsigliere.
Per il resto la ripartizione rimarrebbe invariata. Il PLR (21,15%) mantiene i suoi due seggi che saranno occupati dall'uscente Alex Farinelli e dal vicesindaco di Bellinzona Simone Gianini. Verdi e Forum alternativo continueranno ad essere rappresentati a Berna da Greta Gysin (Verdi), malgrado un netto calo di consensi (-4,82 punti a 9,08%) e il seggio (PS) sarà ancora occupato da Bruno Storni. Anche la Lega manterrà il seggio dell'uscente Lorenzo Quadri, malgrado la perdita di voti (-3,45 punti a 13,48%). (fonte ats)
Chiesa in testa, bene Mirante
Agli Stati la situazione è rimasta invariata per tutto il giorno con Marco Chiesa (UDC) che ha distaccato tutti raccogliendo da subito il più forte consenso e raggiungendo infine il 37.65% dei consensi, seguito da Fabio Regazzi (Centro) al 27.73% (che si è già detto pronto per il ballottaggio) e a poco meno di tre punti Alex Farinelli (PLR) al 26.26%. A seguire Greta Gysin (Verdi), con il 21.53% (anche lei pronta per il ballottaggio), mentre non correrà il collega Bruno Storni (PS) fermo al 18.68%. Buono il risultato di Amalia Mirante (Avanti con TicinoLavoro), unica degli altri partiti a portarsi a casa quel 5% utile per il ballottaggio e che si è conquistata il 13.26% delle preferenze.
Udc-Lega, il terzo seggio c'è e la vittoria è netta
I giochi sono fatti. Chiusi gli scrutini dei 106 comuni ticinesi, i risultati vedono tornare a tre il numero dei seggi a testa al Nazionale per la coalizione Lega-Udc (rispettivamente uno e due), che raccoglie il 28.55% delle preferenze.
Due seggi vanno ai Verdi-PS-FA, che si attestano 21.57% dei voti, due al Plr, al 21.15%, e uno al Centro, che perde la seconda poltrona e raccoglie il 18.33% delle preferenze.
Scrutinio completato anche per Bellinzona
Mancano solo i dati di Lugano e Mendrisio, ma la situazione al Nazionale, così come agli Stati non cambia di una virgola, nonostante il calo di alcuni punti per la coalizione Lega-Udc (ora al 27.7%), seguita dai Verdi-Ps (21.71%), dal Plr (subito sotto al 21.37%) e dal Centro (18.89%).
Andando dai candidati agli Stati, qualche punto in meno figura ora anche per Marco Chiesa (Udc), ora al 36.9%, seguito da Fabio Regazzi (il Centro), al 28.6% e subito sotto dal liberale radicale Alex Farinelli, al 26.26%.
I giochi non sono ancora chiusi
Mancano ancora tre comuni: Bellinzona, Lugano e Mendrisio. I giochi non sono ancora chiusi. Per il momento sembrano confermati i due seggi a testa al Nazionale, ripartiti tra Lega-Udc, Verdi-Ps, Plr e il Centro. Stabile la situazione sul fronte degli Stati, con Chiesa in testa seguito da Regazzi e Farinelli.
Sembrano confermarsi i due seggi a testa
Prossimi ormai ai 100 comuni scrutinati su 106, i risultati sembrano confermare la formula dei 2 seggi a testa al Nazionale tra Lega-Udc che scende al 28.49% delle preferenze, Verdi/PS al 21.24%, Plr al 20.51% e il Centro al 19.32%.
Situazione sostanzialmente invariata agli Stati con Marco Chiesa (UDC) che resta fermamente in testa con il 38.19% dei consensi, seguito da Fabio Regazzi (Centro) al 28.42% e a poco meno di tre punti Alex Farinelli (PLR) al 25.77%.
A 88 comuni scrutinati una redistribuzione dei voti e solo due seggi per Lega-Udc
Ad 88 comuni scrutinati il primo vero cambiamento della giornata. Lega e Udc porterebbero a casa due seggi con il 29.09% delle preferenze, sotto il Plr con due seggi e il 20.63% dei voti. A seguire Verdi/PS (due seggi e 20.24% delle preferenze) e poco sotto il 20% il Centro, che con il 19.61% dei voti manterrebbe il secondo seggio.
La scalata UDC
Allo stato attuale l'UDC guadagna 3,67 punti percentuali passando al 16,38% e avrebbe diritto a un seggio in più. La Lega invece perde 3,24 punti scendendo al 13,69%, ma manterrebbe un seggio. Anche il PS è in calo (-1,12 punti a 12,94%) ma mantiene un rappresentante al Nazionale. Verdi e Forum alternativo scendono addirittura del 4,05% a 9,85%) ma continuano ad avere un seggio. (Fonte ats)
Superata la metà dei comuni scrutinati, Chiesa e Udc in testa
A ormai 70 comuni scrutinati su 106 i risultati iniziano ad essere delineati: per il Nazionale resta in testa l'accoppiata Lega-UDC che torna a superare il 30% dei consensi (30,12%). Perdono poco più di mezzo punto ma restano sempre sopra al 20% PS e Verdi (20.32%). A seguire il testa a testa tra Centro (19.59%) e Plr (ora al 19.53%).
Situazione sostanzialmente invariata agli Stati con Marco Chiesa (UDC) che resta fermamente in testa con il 39.08% dei consensi, seguito da Fabio Regazzi (Centro) al 28.10% e a poco meno di quattro punti Alex Farinelli (PLR) al 24.59%.
Minime oscillazioni a 51 comuni scrutinati
Oscillazioni minime che non cambiano lo status quo a 51 comuni su 106 scrutinati (mancano però i comuni più grandi che potrebbero modificare di qualche punto la situazione).
Attualmente per il Nazionale resta in testa l'accoppiata Lega-UDC ora al 29.91% dei consensi. Gravitano sempre attorno a poco più del 20% PS e Verdi (21.05%). A seguire Plr (19.65%) e Centro che pur recuperando qualche punto (ora al 18.77%), rischia di perdere un seggio.
Situazione sostanzialmente invariata agli Stati con Marco Chiesa (UDC) che resta fermamente in testa sempre più vicino al 40% (ora al 39.81% dei consensi), seguito da Fabio Regazzi (Centro) al 27.47% e a soli due punti da Alex Farinelli (PLR) al 25.10%.
Situazione pressoché stabile con oscillazioni di pochi punti percentuale
Situazione sostanzialmente invariati agli stati con Marco Chiesa (UDC) che resta fermamente in testa nonostante un lieve calo rispetto alla partenza (ora al 39.11% dei consensi), seguito da Fabio Regazzi (Centro) che a sua volta perde tre punti e va al 26.81% dei voti e Alex Farinelli (PLR) che pure perde tre punti e va per ora al 25.26%.
Cede un punto percentuale, per il Nazionale, l'accoppiata Lega-UDC ora al 30.02% dei consensi. Punto che si mettono in tasca PS e Verdi (22.83%). A seguire Plr (19.67%) e Centro (15.94%), che rischia di perdere un seggio.
Censi: «Siamo curiosi di sapere che direzione stiamo prendendo»
Interpellato a caldo, il deputato leghista Andrea Censi, dalla sede di via Monte Boglia non nasconde una certa curiosità per il risultato della Lega, che in qualche modo potrebbe essere messa in ombra dall'alleata Udc: «C'è una forte curiosità da parte nostra nel capire dove stiamo andando e dove potremo andare in futuro. Sicuramente questa elezione ha una sua importanza. Poi è chiaro, come Lega alle federali non abbiamo mai raggiunto risultati che invece siamo in grado di portarci a casa alle cantonali».
Tre i seggi (per ora) per Lega/Udc
Su 32 comuni scrutinati per gli Stati e 28 per il Nazionale figurano 8'667 schede valide (96.01%), 118 nulle (1,31%) e 242 bianche (2,68%).
La situazione parziale per il Nazionale è la seguente:
- tre seggi Lega/UDC
- due seggi Verdi/PS/Forum Alternativo
- due seggi PLR
- un seggio Centro
I risultati dai primi comuni
Alle 13.32 il Cantone ha pubblicato i risultati fuoriusciti dallo scrutinio dei voti in quindici comuni (sostanzialmente piccoli). Per il Consiglio degli Stati per ora comandano Marco Chiesa (UDC) che ha raccolto il 39.67% dei consensi, seguito da Fabio Regazzi (Centro) con 29.30% dei voti e Alex Farinelli (PLR) con il 28.21%. Per quanto riguarda il Nazionale l'accoppiata Lega-UDC vanta il 31.71% dei consensi. Seguono PS e Verdi (21.54%), il Centro (20,37%) e PLR (16.73%).
Elezioni federali 2023 - Risultati parziali delle 13.03
— Repubblica e Cantone Ticino (@Cantone_Ticino) October 22, 2023
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Il Centro: «La conferma del secondo seggio al Nazionale? Come scalare l'Everest»
Il Centro, orfano di Marco Romano che ha deciso di non ripresentarsi, ritiene molto complicato il mantenimento dei propri due seggi al Nazionale. «Ci aspetta la scalata dell'Everest», ha ammesso il candidato Giorgio Fonio a "La Regione". «I numeri di quattro anni fa (il secondo seggio arrivò solo grazie alla all'alleanza con il PLR) dicono che partiamo con un seggio al Nazionale, per cui se dovessimo riuscire a conquistare anche il secondo saremmo davvero contenti», gli fa eco il presidente Fiorenzo Dadò. A caccia del secondo seggio del Centro vi è l'accoppiata Lega/UDC.