La città di Bellinzona, nel Preventivo 2025, stima un deficit da record. Confermato il moltiplicatore al 93%.
BELLINZONA - Il rosso non domina solo la bandiera Bellinzona, ma anche le sue finanze comunali. Oggi a Palazzo Civico il Municipio ha presentato il preventivo per il 2025. Le stime? Un disavanzo importante di 13,8 milioni di franchi. Per il momento però l'Esecutivo della capitale ha promesso di non modificare il moltiplicatore ora confermato al 93%.
«Si prosegue sulla strada del rigore finanziario intrapresa negli ultimi anni, intensificando gli sforzi anche a seguito dell’importante incidenza che le nuove misure adottate a livello cantonale avranno sul piano comunale», si legge in una nota stampa. «Si conferma tuttavia la strategia politica degli investimenti volti a favorire lo sviluppo della Città, puntando al mantenimento della qualità di vita e dei servizi. L’esercizio contabile 2025, sulla base dei dati oggi disponibili, presenta un disavanzo di 13,8 milioni di franchi con moltiplicatore d’imposta per ora confermato al 93%. Appare intanto verosimile una chiusura del 2024 con un miglioramento di circa 5,3 milioni rispetto al Preventivo 2024 (che aveva stimato un disavanzo di 9,4 milioni)».
Le spese previste ammontano a 248,4 milioni di franchi, i ricavi sono stimati in 234,6 milioni, con un fabbisogno d’imposta a quota 117,9 milioni. «Il disavanzo prospettato è sicuramente significativo - il più alto dall’aggregazione avvenuta nel 2017 - e impone di proseguire l’importante lavoro di revisione della spesa, così come di rimettere nella giusta prospettiva le relazioni tra il Cantone e i Comuni».
Il nocciolo della questione resta sempre lo stesso: l'aumento importante della spesa «in primis in ambito socialità e anziani, in larga misura di origine esogena e comunque indipendente dalle possibilità di intervento concreto dell’autorità comunale».
«È quindi giusto ricordare nuovamente come circa l’80% della spesa risulti “vincolata” da ordinamenti normativi di rango superiore - generalmente cantonale - sui quali la Città non ha possibilità di incidere direttamente, e un’ulteriore fetta del 15% è comunque determinata da disposizioni che pure limitano considerevolmente i suoi margini di manovra».