Dal 29 settembre all'8 ottobre torna la kermesse dedicata al Teatro e alla scena contemporanea
LUGANO - Parola, ibridi e corpo. Sono i tre filoni che andranno a comporre il Fit festival del Teatro e della scena contemporanea di quest'anno. Dal 29 settembre all'8 ottobre vari spazi teatrali del luganese ospiteranno numerose artiste provenienti da Francia, Israele, Italia, Olanda, Spagna e Svizzera.
A dare il via alla kermesse - sul palco del teatro Foce - sarà "Mujer en cinta de correr sobre fondo negro" in cui Alessandra Garcia, correndo su un tapis roulant, porterà in scena la vita di strada, i quartieri umili di qualsiasi città. Sempre il 29 settembre prenderanno avvio una serie di repliche di "Je suisse (or not)" di Camilla Parini al Turba di Lugano. Fino al 7 ottobre sarà inoltre possibile accedere alla Torretta Enderlin del Parco Tassino, solitamente chiusa al pubblico, Lì, i membri di Ticino is burning - Francesca Sproccati, Simon Waldvogel, Camilla Parini, Elena Boillat – vincitori del Premio Svizzero
delle Arti Sceniche 2022, «inviteranno i cittadini di Lugano, e non solo, a partecipare ad una chiamata pubblica in cui condividere idee e vissuti sugli spazi per la cultura della città. Un luogo di incontro e
scambio coordinato da due artiste del movimento che disegneranno una mappa i cui contenuti verranno condivisi l’ultimo giorno del festival».
Si passa quindi al secondo giorno. Teatrostudio ospiterà "Il disperato lavoro" di Marleen Scholten che tratta le vicende di una famiglia qualunque quando si trova a dover affrontare delle difficoltà economiche. In serata, sul palco del Lac, i protagonisti saranno Charlotte Dumartheray & Kiyan Khoshoie con "Kick ball change" che, si legge in una nota, è «uno spettacolo che inizia come una semplice
competizione e finisce come un loop in cui ci rinchiudiamo, per farsi metafora danzata dei rapporti umani».
Il primo fine settimana del festival si chiuderà quindi un doppio appuntamento. Il primo si terrà al cinema Iride e consisterà in una serie di cortometraggi realizzati da artisti originari di Myanmar, Siria, Ucraina, Libia. Il secondo invece sarà al Lac con "Demain est annulé" di Tabea Martin che si interrogherà sulle rivoluzioni come punti di svolta nella storia.