Lo sostiene l'intelligence Usa che ha parlato di spionaggio e campagne d'influenza di Pechino negli States
WASHINGTON D.C. - Pechino ha intensificato gli sforzi per influenzare la prossima amministrazione Usa e agenti cinesi stanno già prendendo di mira il personale del presidente eletto Joe Biden, incluse le persone più vicine al suo team.
Lo ha detto William Evanina, capo del controspionaggio della National Intelligence, durante una discussione all'Aspen Istitute. Nella stessa sede John Demers, capo della divisione per la sicurezza nazionale del dipartimento di giustizia, ha riferito che centinaia di ricercatori cinesi con legami con le forze armate del loro paese sono stati identificati dall'Fbi la scorsa estate. Lo riportano i media internazionali.
William Evanina - riferiscono Bbc e Guardian - nel corso di una discussione virtuale nel think tank dell'Aspe Istitute, ha spiegato che Pechino ha tentato di intromettersi nella ricerca americana del vaccino anti-Covid così come nelle elezioni presidenziali. Poi ha aggiunto: «Abbiamo anche assistito a un aumento, che era stato pianificato e avevamo previsto, delle campagne di influenza della Cina, ora reindirizzate verso la nuova amministrazione Biden».
L'alto funzionario ha parlato di «influenza straniera maligna» indirizzata verso «le persone che iniziano a lavorare nella nuova amministrazione e quelle che vi orbitano intorno». E «la nuova amministrazione» dovrebbe comprendere quanto prima la natura di tale «influenza», ha aggiunto Evanina.
Nello stesso panel John Demers, del dipartimento di Giustizia, ha parlato dell'indagine dell'Fbi che ha portato all'arresto di alcuni ricercatori cinesi che avevano nascosto la loro affiliazione con l'Esercito popolare di liberazione.
Erano «solo la punta dell'iceberg», considerato che dopo le indagini «oltre mille ricercatori cinesi hanno lasciato il Paese». Per Demers «solo i cinesi hanno risorse, capacità e volontà» per portare avanti attività di spionaggio politico ed economico ed «altre attività maligne».