«Andrei a proteggere chi ha più di 40 anni» ha dichiarato il sottosegretario Pierpaolo Sileri
ROMA - Se prima dell'inizio dell'autunno non si sarà raggiunta la soglia di copertura vaccinale dell'80% (necessaria per poter sperare nell'immunità di gregge), il governo italiano valuterà d'introdurre l'obbligatorietà della somministrazione. Lo ha dichiarato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri al quotidiano La Stampa.
«Questa è l'ultima chiamata alle vaccinazioni. Se entro il 15 settembre non avremo superato la soglia dell'80% di popolazione che ha avviato il percorso d'immunizzazione, dovremo valutare la possibilità di una forma di obbligo». Si pensa di rendere il vaccino obbligatorio per le fasce d'età che «rischiano di più», ha aggiunto Sileri: «Andrei a proteggere chi ha più di 40 anni. Non possiamo continuare a rallentare il lavoro ordinario degli ospedali» e per «evitare chiusure e restrizioni».
La contagiosità della variante Delta sta convincendo le autorità sanitarie che non sarà possibile raggiungere l'immunità di comunità con la popolazione vaccinata al 70%, come previsto all'inizio della pandemia. Sarà, come detto, necessario almeno l'80%, «forse anche qualcosa di più». Nelle aziende, invece, «sarebbe più utile un'estensione del Green Pass rispetto a un obbligo vaccinale».
Infine, sull'argomento terza dose che divide i governi e l'Organizzazione mondiale della sanità, Sileri è attendista: «Se vedremo un aumento dei casi tra chi si era vaccinato, perché la copertura dell'immunizzazione è scesa con il passare dei mesi, si dovrà fare una terza dose. Ma aspettiamo di leggere dati e numeri».