L'ex presidente Usa ha ricevuto il richiamo, resta contrario all'obbligo e scarica la colpa della diffidenza su Biden.
Le sue parole durante un comizio a Dallas: «Abbiamo fatto qualcosa di storico. Abbiamo salvato decine di milioni di vite in tutto il mondo. Noi, insieme, tutti noi, non solo io». «Prendetevi questo merito». Senza i vaccini contro il Covid-19 «il Paese sarebbe stato devastato».
DALLAS - Non una. Non due. Ma tutte e tre. Ricevere il richiamo, la cosiddetta terza dose, della vaccinazione anti-Covid è ormai la prassi. Ma diventa una notizia quando a farlo è l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ne ha dato annuncio nel corso di un comizio a Dallas, tenuto con l'ex volto di "Fox News" Bill O'Reilly, incassando un'immediata bordata di fischi dai suoi sostenitori.
Al coro dei «No! No! No! No! No!» che parte del pubblico ha intonato, Trump ha replicato con un consolatorio «Oh no, non fate così». L'ex inquilino della Casa Bianca, già "ambasciatore" della prima ora nella difesa dell'idrossiclorochina, è stato protagonista di una decisa virata sul fronte delle vaccinazioni durante gli ultimi dodici mesi. Che si fosse vaccinato contro il Covid-19 - quando ancora era comandante in capo degli Stati Uniti - si è saputo solamente mesi dopo, quando sulla scrivania dello Studio Ovale si era già insediata la fotografia della famiglia Biden.
Tuttavia, Trump non ha mai mancato di ricordare alla popolazione che è alla sua amministrazione che si devono i meriti della campagna vaccinale, per la non gioia di quella fetta tetragona di no vax che vive all'ombra dell'elefantino. E la notizia ora della terza dose è stata probabilmente il gancio al mento che potrebbe, in parte, segnare un bivio tra l'ex presidente e alcuni dei suoi seguaci. Anche perché solo pochi mesi fa aveva detto che non lo avrebbe fatto.
Non solo; i toni di Trump ora sono cambiati e assai meno subliminali. «Abbiamo fatto qualcosa di storico. Abbiamo salvato decine di milioni di vite in tutto il mondo. Noi, insieme, tutti noi, non solo io». «Prendetevi questo merito». Senza i vaccini contro il Covid-19 «il Paese sarebbe stato devastato».
L'inversione è netta e lo dimostra il fatto che se ne stia parlando così tanto. Detto ciò, quello dell'ex presidente americano non è stato un improvviso colpo di sterzo ma piuttosto una manovra cauta. Trump resta infatti contrario a qualsiasi forma di obbligo vaccinale. E lo ha ribadito anche davanti al pubblico di Dallas.
La scelta stessa di ricevere la terza dose lontano dai riflettori - in contrapposizione sia con quanto fatto da numerosi leader politici in tutto il mondo sia con il suo innato egocentrismo - dà forse il senso della misura su quanto The Donald preferisca controllare la tenuta del ghiaccio prima di posarci il piede sopra. «Se non dovesse funzionare, sarete i primi saperlo, ok?». Per evitare ogni "crack".
I vecchi vizi però sono duri a morire soprattutto quando c'è la possibilità di aprire il fuoco sul fronte opposto, scaricando le responsabilità politiche della diffidenza sui vaccini sul rivale che risiede ora alla Casa Bianca. Da qui il consiglio rivolto ai suoi sostenitori: Se dubitate del vaccino «fate il loro gioco». Insomma, è un po' meno Trump di quanto non fosse prima del 6 gennaio scorso, ma è pur sempre Trump.