La denuncia arriva dal personale infermieristico di alcuni ospedali australiani
Tra i colleghi non contagiati c'è infatti chi la trova una mossa inaudita: «È un circo, Dio aiuti i pazienti»
SYDNEY - Seppur chiunque risulti positivo al Covid debba restare in isolamento, la direzione di alcuni ospedali australiani avrebbe chiesto al proprio personale di venire al lavoro anche se infetto (se asintomatico) per sopperire alla mancanza di personale nelle strutture, sotto pressione per via di Omicron.
Lo riportano diverse segnalazioni arrivate alla redazione australiana del Guardian, da parte di infermieri che sono allarmati e preoccupati nel trovarsi accanto colleghi positivi al Covid, in ciò che è una violazione dei protocolli sanitari del Nuovo Galles del Sud (lo Stato australiano in cui si trovano tutti gli ospedali coinvolti).
Al momento, nel Nuovo Galles del Sud, sono circa 2'500 gli operatori sanitari in isolamento.
«Quarantena allentata, ma non l'isolamento»
Un portavoce dell'autorità sanitaria statale ha negato che gli infermieri positivi al Covid possano rientrare al lavoro prima della fine del periodo d'isolamento: «Gli operatori sanitari che risultano positivi al Covid-19 sono tenuti a isolarsi a casa e non sono autorizzati a tornare al lavoro finché non vengono rilasciati dall'isolamento».
Gli unici allentamenti riguardano coloro che hanno avuto contatti stretti, e sono quindi in quarantena: «Coloro che hanno avuto un contatto con un positivo, e quindi dovrebbero essere in quarantena, possono tornare al lavoro se sono asintomatici e considerati essenziali dal loro datore di lavoro».
Una versione ufficiale che diverge però dalla realtà, per gli infermieri che hanno denunciato la situazione. La raccomandazione di rientrare al lavoro sarebbe infatti arrivata in modo «verbale» e «non ufficiale», con alcune condizioni: «Essere asintomatici e indossare i dispositivi di protezione».
«Dio aiuti i pazienti»
Come riportato da alcuni collaboratori dei nosocomi, la situazione in molti casi è completamente fuori controllo.
Alcuni infermieri hanno affermato di aver visto colleghi positivi al Covid lavorare con dei sintomi evidenti, tra cui tosse e starnuti. Seppur in alcuni ospedali gli infermieri positivi lavorano esclusivamente nei reparti Covid, in altri si trovano persino ad interagire con pazienti non-infetti e con i colleghi negativi.
«Dio aiuti qualsiasi paziente non-Covid in un ospedale in questo momento», è stato il commento, lapidario, rilasciato da un'infermiera al quotidiano australiano. «È come se tutti si fossero arresi. Sono assolutamente devastata... infermieri positivi che lavorano con personale sano e pazienti non-Covid, è un circo».
Anche il sindacato locale degli infermieri (NSWNMA) si è espresso a riguardo, dicendosi «assolutamente contrario» ad un'idea che «mette a rischio tutti». Per l'associazione, si tratta di una misura che mostra «il livello di disperazione» presente al momento nel sistema sanitario.