Nuove fotografie, informazioni e testimonianze saranno accessibili agli inquirenti. Dopo 40 anni della scomparsa si riaccende una speranza.
ROMA - Dopo quasi 40 anni dalla misteriosa scomparsa, il Vaticano ha deciso di riaprire il caso Emanuela Orlandi. La storia della ragazza 15enne, che ha scosso l’intera Santa Sede, è rimasta un enigma per anni.
L’accesso a nuovi documenti, fascicoli, informazioni e testimonianze, permetterà forse al responsabile della giustizia vaticana Alessandro Diddi insieme alla Gendarmeria di far luce sulla tragedia. Il documentario Vatican Girl aveva riacceso i riflettori sulla vicenda.
A dare la notizia il quotidiano romano Adnkronos. In base a quanto si apprende l'iniziativa è legata ad una serie di istanze presentate in passato da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela. L’obiettivo degli inquirenti è analizzare di nuovo tutto il materiale dell'indagine, a partire dal 22 giugno 1983, giorno della scomparsa della 15enne figlia di un dipendente del Vaticano.
L’apertura degli archivi vaticani si inserisce nella politica di trasparenza iniziata da Giovanni Paolo II e difesa da Papa Francesco. Una ricerca della verità invocata e reclamata dai familiari della ragazza scomparsa da anni. Il caso era stato chiuso nell’ottobre del 2015 per mancanza di prove consistenti. Le nuove indagini potrebbero risolvere anche un secondo enigma, la scomparsa della coetanea di Emanuela, Mirella Gregori. Anche lei sparita nel nulla durante lo stesso anno.