In Spagna sono arrivate 2.9 milioni di tonnellate partite dai porti ucraini, mentre in Etiopia e Sudan solo 167mila e 65mila tonnellate
MADRID - Negli ultimi mesi, la maggior parte delle esportazioni di grano dall'Ucraina in direzione dei Paesi più poveri del mondo sarebbe finita in Spagna e utilizzata come mangime per maiali. È quanto affermato dal giornalista austriaco Michael Koch in una recente inchiesta pubblicata su eXXpress.
Il paese iberico si sarebbe accaparrato 2.9 milioni di tonnellate mentre l'Etiopia e il Sudan, ai quali erano destinate le esportazioni, si sarebbero dovuti accontentare rispettivamente di 167 mila e 65 mila tonnellate.
L'accordo sul grano - Dopo mesi di trattative, le Nazioni Unite e la Turchia erano riuscite a negoziare un accordo che prevedeva l'esportazione di grano dall'Ucraina attraverso corridoi commerciali nel Mar Nero.
L'accordo sul grano, annunciato nell'agosto dello scorso anno, era stato presentato come un atto di solidarietà nei confronti di quelle regioni africane e asiatiche che dipendevano dalle forniture di grano interrotte sia dalla guerra che dalle sanzioni occidentali.
Il presidente russo Vladimir Putin aveva accettato i termini dell'accordo, permettendo alle navi Ucraine d'oltrepassare il blocco della marina russa e di raggiungere le coste dell'Africa settentrionale. Ma la maggior parte del grano era stato scaricato nei porti europei prima di giungere a destinazione, come riportato da Focus e Handelsblatt.
La Spagna - Stando alle rivelazioni di Koch, la Spagna si sarebbe accaparrata ben 2.9 milioni di tonnellate di grano utilizzandone una parte come mangime per maiali.
La Spagna è uno dei principali produttori di salumi a livello mondiale: il suo prodotto d'esportazione più costoso è il "Jamon iberico de Bellota" e viene prodotto con la carne di maiali allevati all'aperto e nutriti esclusivamente con ghiande. Ma la stragrande maggioranza dei suini spagnoli vengono allevati in maniera intensiva con mangimi a base di grano e mais.
Il grano russo - Come se non bastasse non soltanto il grano ucraino ma anche quello russo fatica ad approdare nei porti dei paesi africani. Malgrado l'Occidente non abbia imposto sanzioni nei confronti del grano russo, il prodotto viene bloccato perché a bordo di navi russe.
Il divieto di attraccare nei porti europei sta di fatto impedendo alle navi commerciali russe di esportare il prodotto in Africa. Le aziende e i commerciati russi sono costretti a sviluppare rotte commerciali alternative, il che implica lo spreco di tempo e risorse.