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L'imputato, Hassan Diab, un cittadino dalla doppia nazionalità libanese e canadese di 69 anni, ha sempre sostenuto la sua innocenza.
PARIGI - Si è aperto in Francia il processo per l'attentato contro la sinagoga di rue Copernic a Parigi, che nell'ottobre 1980 causò quattro morti e decine di feriti. A 43 anni da quella tragica giornata, il processo si è aperto in assenza dell'unico accusato, Hassan Diab, un cittadino dalla doppia nazionalità libanese e canadese di 69 anni che ha sempre sostenuto la sua innocenza.
L'uomo aveva già fatto sapere alla corte d'assise speciale di Parigi che non sarebbe presentato all'udienza, incaricando i suoi avvocati di rappresentarlo.
Diab, presunto esecutore materiale dell'attentato alla sinagoga, è stato estradato in Francia dal Canada nel novembre 2014. Libanese di origini palestinesi poi naturalizzato canadese e divenuto professore di sociologia all'Università di Ottawa, è sospettato di aver confezionato e collocato la bomba che il 3 ottobre 1980, durante la preghiera dello shabbat, esplose davanti all'ingresso della sinagoga dell'Unione liberale israelita di Francia uccidendo quattro persone e ferendone una trentina.
Il suo nome era emerso soltanto nel 2007, durante l'indagine condotta dal giudice antiterrorismo parigino Marc Trevidic, con la collaborazione di inquirenti tedeschi e italiani, sugli archivi del Fronte popolare di liberazione della Palestina (Fplp): formazione d'impronta marxista-leninista fondata alla fine degli anni Sessanta, a lungo ostile da posizioni più radicali alla politica di Yasser Arafat e impegnata a quel tempo nella lotta armata contro Israele.
