L'Onu lancia la campagna "Ripensare la mobilità"
GINEVRA - Gli incidenti stradali sono una delle principali cause di morte e disabilità in tutto il mondo, con circa 1,3 milioni di persone uccise e ben 50 milioni di persone ferite ogni anno.
Per le persone di età compresa tra 5 e 29 anni gli incidenti stradali sono la prima causa di morte. A livello globale, una vittima della strada ogni quattro è un pedone o un ciclista.
Per attuare il piano d'azione che prevede l'obiettivo ambizioso di ridurre le morti e i feriti stradali del 50% entro il 2030, in occasione della settimana della sicurezza stradale dal 15 al 21 maggio, l'Onu lancia la campagna "Ripensare la mobilità".
Rivolgendosi all'insieme dei sistemi dei trasporti, le Nazioni Unite invitano a concentrarsi sul trasporto sostenibile, in particolare sull'importanza di andare a piedi, in bicicletta e utilizzando i mezzi pubblici. Un trasporto pubblico sicuro, economico, accessibile e sostenibile, sottolinea l'Onu, è una soluzione per molti mali della società. Così come camminare e andare in bicicletta, secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), possono contribuire a rendere le persone sane, le città sostenibili e le società eque. Prerequisito a tutto ciò è garantire strade, veicoli e comportamenti sicuri, nonché migliorare le cure di emergenza. Dunque per lavorare al cambiamento serve più sicurezza stradale.
Per sensibilizzare al tema, in occasione della settima edizione della settimana mondiale della sicurezza stradale, l'Oms invita tutti a organizzare eventi e attività e a condividere messaggi e materiali sui social media con gli hashtag: #RethinkMobility; #StreetsforLife; #RoadSafety.