Il racconto di un passeggero che due anni fa ha intrapreso il viaggio per vedere il relitto del Titanic: «Sono sopravvissuto per miracolo».
NEW YORK - Uno dei primi appassionati che si è rivolto ad OceanGate facendo la stessa immersione del sommergibile disperso per vedere il relitto del Titanic, ha definito l'esperienza una «operazione kamikaze».
Arthur Loibl, avventuriero e uomo d'affari tedesco in pensione di 61 anni, ha raccontato di aver avuto per la prima volta l'idea di vedere il relitto del Titanic durante un viaggio al Polo Sud nel 2016. All'epoca una compagnia russa offriva le immersioni per mezzo milione di dollari, ma quando l'anno dopo l'americana OceanGate ha annunciato la propria operazione ha colto al volo l'occasione, pagando 110'000 dollari per un'immersione nel 2019 che però è fallita visto che il primo sommergibile non è sopravvissuto ai test.
Due anni dopo ha intrapreso l'impresa con successo insieme al Ceo di OceanGate Stockton Rush, al subacqueo francese ed esperto del Titanic Paul-Henri Nargeolet (entrambi attualmente a bordo del Titan) e a due uomini inglesi. «Immaginate un tubo lungo pochi metri con una lastra di metallo come pavimento. Non si può stare in piedi, non ci si può inginocchiare. Tutti sono seduti vicini o uno sopra l'altro», ha ricordato, spiegando che durante la discesa e la salita di 2 ore e mezza le luci sono state spente per risparmiare energia e l'unica illuminazione proveniva da un bastoncino fluorescente. «Ero un po' ingenuo, guardando indietro è stata una operazione kamikaze», ha precisato.