I due scenari sul destino del Titan, tracciati da un esperto di ingegneria sottomarina ai microfoni della BBC
È stato detto, quella per recuperare il sommergibile Titan è letteralmente una corsa contro il tempo. E il timer, facendo due conti sull'autonomia d'ossigeno disponibile, esaurirà il suo conto alla rovescia nel pomeriggio di giovedì (ora della costa est degli Stati Uniti, quindi verso fine giornata in Svizzera). Ma cosa può essere accaduto al sommergibile?
La BBC ha rivolto questa domanda al professor Alistair Greig, docente ed esperto di ingegneria marina dell'University College di Londra, che ha delineato due possibili scenari. Uno più ottimistico. L'altro, va da sé, molto meno.
Il primo: il sommergibile potrebbe aver rilasciato parte della sua "zavorra" a causa di un guasto. «Potrebbe essere accaduto in caso di un guasto all'alimentazione o al sistema di comunicazione», spiega l'esperto. «E in questo caso» il Titan «potrebbe trovarsi da qualche parte a galleggiare in superficie, in attesa di essere trovato». Il secondo caso invece presenta una «prognosi negativa». Il sommergibile potrebbe infatti aver subito danni allo scafo, con conseguenze ben immaginabili.
E se, incamerando acqua, l'imbarcazione fosse finita sul fondo e, soprattutto, non fosse in grado di riguadagnare la superficie con le sue sole "forze", ci sarebbe ben poco da fare. Le opzioni d'intervento, ha spiegato l'esperto, sarebbero assai ridotte.
Il relitto del Titanic, lo ricordiamo, giace a una profondità di circa 3'800 metri. Ma i limiti d'intervento sono molto distanti da quella profondità. «Anche nel caso in cui fosse ancora intatto, se dovesse trovarsi a più di 200 metri di profondità sarebbero ben poche le imbarcazioni in grado di raggiungerlo, e di certo non potrebbero farlo dei sub. I mezzi per il soccorso sottomarino non sono neanche lontanamente in grado di scendere fino alle profondità del Titanic».
Cosa sappiamo?
Il sommergibile Titan è uno dei pochi mezzi al mondo capace di raggiungere profondità così estreme (4'000 metri). A bordo dell'imbarcazione, che ha perso ogni contatto con la superficie da domenica (l'ultima posizione nota è circa 1'450 chilometri da Cape Cod, nel Massachusetts), ci sono cinque persone. Si stima che, dal momento della scomparsa, l'equipaggio avesse un'autonomia di ossigeno che oscillava tra le 70 e le 96 ore.