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IL CASOIl conto alla rovescia è quasi scaduto

22.06.23 - 10:30
Le scorte di ossigeno del sommergibile Titan si esauriranno a breve (verso le 11). Ma l'aria respirabile non è il solo problema: il punto
AFP
Il conto alla rovescia è quasi scaduto
Le scorte di ossigeno del sommergibile Titan si esauriranno a breve (verso le 11). Ma l'aria respirabile non è il solo problema: il punto

Meno di un'ora. Il conto alla rovescia sul sommergibile Titan è entrato nella fase decisiva, inesorabilmente legata a quelle che sono le scorte di ossigeno presenti a bordo. Le stime fissano il limite attorno alle 5 del mattino della costa est degli Stati Uniti, vale a dire le 11 di questa mattina in Svizzera. Questo perché l'autonomia di aria respirabile nel momento in cui il Titan è stato sigillato, domenica, era pari a 96 ore.

L'ossigeno non è il solo problema
Certo, si tratta di approssimazioni basate sul consumo medio di ossigeno. A essere determinanti, come ha spiegato un esperto, il dottor Glenn Singleman, al Guardian, sono pure le condizioni delle persone a bordo e il modo in cui queste reagiscono di fronte a una situazione di forte stress. «C'è chi può aumentare il ritmo del proprio metabolismo e chi invece si rilassa e cerca di dormire, per ridurre lo stress». Ma ci sono altre variabili che devono essere considerate oltre all'ossigeno rimanente.

In primis, va messo in conto l'aumento della concentrazione di diossido di carbonio all'interno dell'abitacolo che, lo ricordiamo, ospita cinque persone in uno spazio che non supera i 7 metri di lunghezza (per meno di 3 metri di larghezza). «Quando sale il livello di diossido di carbonio, questo diventa come un sedativo», ha spiegato alla BBC il dottor Ken Ledez, esperto di medicina iperbarica della Memorial University di St John's, in Canada. Non solo. Nel caso il sommergibile avesse subito un guasto al suo sistema di alimentazione è plausibile che questo - avendo molto probabilmente un ruolo nella gestione della concentrazione di ossigeno e diossido di carbonio nel sommergibile - possa quindi tradursi in ulteriori rischi.

E infine, restare senza elettricità significherebbe non essere in grado di riscaldare l'interno dell'imbarcazione. Quindi anche l'ipotermia è un fattore concreto.

E se riescono a localizzarlo?
Al momento la Guardia Costiera - e tutta la galassia di mezzi di soccorso, da diversi Paesi, che hanno raggiunto il luogo in cui sono stati persi i contatti con il Titan nelle ultime 48 ore - resta in modalità cosiddetta di "ricerca e soccorso": localizzare dove si trova il sommergibile e portare in salvo i suoi occupanti. «Dobbiamo continuare a essere ottimisti», ha detto il capitano Jamie Frederick ieri, durante una conferenza stampa in cui, oltre a sottolineare l'entità degli sforzi messi in campo, è stato detto ben poco di nuovo.

L'obiettivo di queste ore è stato quello di restringere l'area (enorme) in cui si stanno svolgendo le ricerche. E di farlo a un passo più sostenuto di quello con cui avanzano le lancette dell'orologio. La "bussola" che ha guidato i soccorsi - e mantenuto accese le speranze - è nei suoni che sono stati rilevati ieri, provenienti da sotto la superficie dell'acqua. Suoni ridondanti e strutturati, quindi non naturali. Ma anche il passo tra riuscire a localizzare il sommergibile e tentare un'operazione di soccorso è tutt'altro che breve. Perché, a dipendenza della sua posizione, per raggiungerlo potrebbero essere necessarie diverse ore. 

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