Nel suo discorso il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha avvisato Teheran: «Chiunque ci colpirà, lo colpiremo».
TEL AVIV - In serata le sirene d'allarme sono scattate nell'area di Gerusalemme in seguito al lancio di un ordigno dal Libano. Lo rende noto l'esercito israeliano.
Intanto, in una dichiarazione video, il premier Benjamin Netanyahu ha detto che Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah ucciso ieri a Beirut, era «il terrorista, il motore centrale dell'asse del male dell'Iran. Lui e i suoi uomini erano gli artefici del piano per distruggere Israele. Non solo è stato attivato dall'Iran, molte volte ha attivato anche l'Iran».
«Eliminarlo era essenziale» - Netanyahu, nell'insolita dichiarazione alla fine dello Shabbat, ha spiegato che «all'inizio della settimana ha riconosciuto che anche i pesanti attacchi che Israele aveva inflitto a Hezbollah non sarebbero stati sufficienti e che eliminare Nasrallah era una condizione essenziale per raggiungere gli obiettivi: riportare i residenti del nord sani e salvi alle loro case e cambiare l'equilibrio di potere nella regione per anni». Finché Nasrallah fosse stato in vita, «avrebbe rapidamente riabilitato le capacità di Hezbollah», ha detto.
Il monito all'Iran - Il primo ministro si è poi rivolto all'Iran: «Chiunque ci colpirà, lo colpiremo. Non c'è posto in Iran o in Medio Oriente che il lungo braccio di Israele non possa raggiungere, e oggi sapete già quanto ciò sia vero. Siamo determinati a continuare a colpire i nostri nemici», ha aggiunto.
Altre sfide - «Ho dato la direttiva e Nasrallah non è più con noi. La sua eliminazione favorisce il ritorno dei nostri residenti alle loro case nel nord, e promuove anche il ritorno dei nostri rapiti: più Sinwar (il leader di Hamas Yahya Sinwar ndr.) vede che Hezbollah non verrà a salvarlo, maggiori saranno le possibilità del ritorno degli ostaggi», ha detto questa sera Netanyahu nella dichiarazione video, dopo essere tornato da New York. «Cittadini di Israele», ha continuato. «Abbiamo grandi risultati, ma il lavoro non è ancora completo. Nei prossimi giorni affronteremo sfide significative».
Cambia l'equilibri - L'uccisione di Hassan Nasrallah segna uno «storico punto di svolta che potrebbe cambiare gli equilibri di potere in Medio Oriente per gli anni a venire», ha aggiunto, nella sua conferenza stampa di ritorno dagli Stati Uniti, ripreso da vari media. «La sua uccisione era un passo necessario per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati», ha continuato Netanyahu.
L'appello francese - Nel frattempo, la Francia ha chiesto la fine immediata dei raid israeliani in Libano e precisa la sua opposizione a qualsiasi operazione di terra. Dopo aver parlato con il premier libanese Najib Mikati, il ministro degli esteri francese Jean-Noël Barrot, ha chiesto anche a Hezbollah e all'Iran di evitare qualsiasi azione che possa destabilizzare ulteriormente la situazione.