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SPAGNALa "goccia fredda" che ha colpito la Spagna. Ma di cosa si tratta?

30.10.24 - 16:45
Nota anche come "depressione isolata ad alta quota", ha fatto da "innesco" al disastro di Valencia. Ne parliamo con MeteoSvizzera.
AFP
La "goccia fredda" che ha colpito la Spagna. Ma di cosa si tratta?
Nota anche come "depressione isolata ad alta quota", ha fatto da "innesco" al disastro di Valencia. Ne parliamo con MeteoSvizzera.
Guido Della Bruna: «La goccia fredda responsabile dell’evento in Spagna è la stessa che ha portato le piogge in Ticino lo scorso fine settimana».

VALENCIA - In Spagna la chiamano DANA - un acronimo che sta per depresion aislada en niveles altos: depressione isolata ad alta quota - o, in un gergo più colloquiale e al contempo evocativo, gota frìa. Letteralmente, "goccia fredda". Ed è lei l'innesco delle alluvioni che si sono abbattute nelle ultime 24 ore sul Paese iberico, provocando disastri e lasciandosi alle spalle, purtroppo, anche decine di morti.

Ma, nel concreto, di cosa si tratta? È una domanda che abbiamo rivolto direttamente a MeteoSvizzera. «Le correnti dominanti ad alta quota, alle nostre latitudini, provengono mediamente da ovest e separano le masse d’aria fredda (a nord) da quelle più miti (a sud); le correnti sono però raramente rettilinee: spesso formano delle ondulazioni in movimento da ovest verso est. Le depressioni ad alta quota - o “gocce fredde” - si formano quando queste ondulazioni si amplificano fino a staccarsi dalle correnti dominanti, un po’ come una goccia che si stacca da un rubinetto chiuso male. La loro traiettoria precisa diventa allora difficile da prevedere», ci spiega Guido Della Bruna, sottolineando che non si tratta di fenomeni particolarmente rari.

«La goccia fredda? È la stessa che ha portato le piogge in Ticino lo scorso fine settimana»
Tornando al nostro caso specifico «quella spagnola “gironzola” in zona da parecchi giorni. Aria fredda in quota vuol dire instabilità: infatti l’aria fredda è più densa di quella calda sottostante, tendendo a formare correnti ascendenti che fanno condensare l’umidità contenuta, generando nuvole e precipitazioni». Ma i livelli di pioggia generati da questi eventi sono sempre così elevati? «Non necessariamente: la goccia fredda responsabile dell’evento in Spagna è la stessa che ha portato le piogge in Ticino lo scorso fine settimana. Da noi le piogge sono state frequenti, ma non particolarmente abbondanti. La differenza è data dal Mediterraneo, le cui acque superficiali sono ancora calde per il periodo. Come il freddo in alto, anche il caldo in basso è un fattore che fa aumentare l’instabilità. La posizione del centro depressionario ha fatto sì che l’aria caldo-umida proveniente dal Mediterraneo si spingesse verso l’entroterra».

Il fenomeno quindi non è "un'esclusiva" della Penisola iberica. «Ci sono diverse regioni che possono essere soggette a questi fenomeni di temporali autorigeneranti. E non necessariamente a causa di gocce fredde», spiega Della Bruna. «Ad esempio la Liguria, l’Emilia-Romagna, ma anche il Piemonte, il Ticino e il Moesano; si vedano i disastri dello scorso giugno. Questo tipo di fenomeni sono inoltre facilitati dalla presenza di montagne, che innescano il sollevamento delle masse d’aria umida».

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