Fonti UE: «Le sovrattasse sono illegali e ingiustificate. C'è l'impegno a trovare una soluzione per ridurle»
BRUXELLES - In base alle nuove tariffe annunciate «il totale dei dazi che gli Usa sono destinati a riscuotere sulle esportazioni Ue è di poco superiore a 81 miliardi», tra i dazi su auto, acciaio alluminio e i nuovi dazi reciproci annunciati ieri. «È evidentemente un balzo enorme». Lo ha detto un alto funzionario europeo.
«Le nostre cifre dicono che si tratta di circa 290 miliardi di euro (276,68 miliardi di franchi, ndr) di esportazioni Ue con i dazi teorici del 20% da applicare dagli Usa» con le nuove tariffe. «Sono circa 58 miliardi di dazi extra che applicherebbero sulle esportazioni Ue».
«Il 70% delle nostre esportazioni, verso gli Usa sarebbe colpito da tariffe».
Di fronte a questo scenario, la UE cala le tre carte per cercare di fare finire "patta" la partita: negoziati, contromisure e diversificazione. Su questi tre binari si muove l'Europa. «I negoziati sono al primo posto», sottolineano fonti Ue, ribadendo l'impegno a «trovare una soluzione» di fronte a sovrattasse giudicate «illegali e ingiustificate», con l'obiettivo di ridurle.
Accanto al dialogo ci saranno però le contromisure. «Stiamo rispondendo per proteggere le nostre aziende, i nostri lavoratori e i nostri consumatori. Questa è la nostra prima priorità. La rappresaglia non è una punizione fine a se stessa, è uno strumento per raggiungere un obiettivo», hanno spiegato le stesse fonti, precisando che l'Ue «non sta cercando l'escalation, ma vuole negoziare da una posizione di forza».
Il terzo asse è la diversificazione. «Abbiamo la rete di accordi commerciali più ampia e in rapida espansione al mondo: 76 Paesi sono legati all'Ue da un'intesa commerciale, contro i soli 20 degli Stati Uniti. Se c'è qualcuno che sa come fare affari, e come farli bene, siamo noi», viene evidenziato.
Le stesse fonti UE hanno anche rivelato che «ci sono contromisure in arrivo in risposta ai dazi sull'alluminio e l'acciaio annunciati il 12 marzo» dall'amministrazione Trump: «La decisione avverrà in comitologia, (una procedura speciale in sede Ue, ndr), e i Paesi saranno chiamati a votare il 9 aprile».
Viene anche precisato che «a seguito del voto - a maggioranza qualificata - i primi controdazi potranno entrare in vigore il 15 aprile, seguiti poi da una seconda tranche di misure il 15 maggio. Eravamo pronti il 12 marzo, siamo pronti ora. C'è ancora qualche consultazione in corso e poi procederemo», hanno ribadito le stesse fonti, precisando che «la ritorsione rifletterà» gli input ricevuti dai governi nazionali.