Pechino inoltre impone controlli su 7 articoli correlati alle terre rare. Dopo l'annuncio, il petrolio perde oltre il 5%
PECHINO - La Cina imporrà tariffe aggiuntive del 34% sui prodotti statunitensi a partire dal 10 aprile.
Imporrà inoltre controlli sulle esportazioni di 7 «articoli correlati alle terre rare».
Lo ha reso noto il governo di Pechino, annunciando di aver presentato ricorso presso l'Organizzazione mondiale del commercio per i nuovi dazi statunitensi.
Quanto ai controlli sugli articoli legati alle terre rare, il governo cinese in una nota precisa che sotto la lente di osservazione saranno messi «samario, gadolinio, terbio, disprosio, lutezio, scandio e ittrio». Il gadolinio viene comunemente utilizzato nelle risonanze magnetiche, mentre l'ittrio è impiegato nell'elettronica di consumo.
La reazione cinese intanto ha prodotto già il primo effetto: già appesantiti dagli annunci doganali di Donald Trump, i prezzi del petrolio - dopo l'annuncio di Pechino di applicare dazi del 34% agli Stati Uniti - sono crollati ulteriormente, con un calo di oltre il 5%.
Il prezzo di un barile di Brent del Mare del Nord, con consegna a giugno, è sceso del 4,99% a 66,64 dollari, dopo aver toccato il minimo da dicembre 2021, a 66,53 dollari.
Un barile di West Texas Intermediate, il benchmark americano, con consegna a maggio, è sceso del 5,23% a 63,45 dollari.