Il presidente americano al centro dell'incontro in remoto ha confermato gli accordi presi con i talebani
WASHINGTON D.C - Si sta tenendo in questi attimi il meeting, virtuale eccezionale, fra i capi di Stato del G7.
L'argomento è, ovviamente, l'Afghanistan e soprattutto la questione degli sgomberi, ma terranno banco anche le piccate a Joe Biden di alcuni leader che hanno un atteggiamento più critico sul ritiro delle truppe americane. Fra questi ci sono Merkel e Macron che in precedenza avevano già parlato di «responsibilita morale» e «amarezza riguardo ai rischi per la popolazione afghana, soprattutto femminile».
Durante il meeting di 2 ore, e malgrado la volontà opposta di alcuni Paesi fra i quali il Regno Unito, Joe Biden ha ribadito l'intenzione di ultimare le operazioni di sgombero dei civili entro il 31 agosto, data decisa di comune accordo coi talebani e che questi ultimi - di recente - avevano definito inviolabile.
Il termine è stato ritenuto realistico anche dal Pentagono, che durante una coferenza stampa di oggi, aveva spiegato come le operazioni stavano diventando gradualmente più efficienti con un aumento di voli giornalieri. Fra ieri e oggi, le forze americane hanno evacuato 12'700 persone. Sempre secondo l'esercito 3 bambini sono venuti alla luce, 1 in volo e 2 al suolo alla base tedesca di Ramstein.