Non sono ancora arrivati rapporti dettagliati dal Paese insulare, che ha subito però gravi danni
Le preoccupazioni di chi ha parenti sull'isola: «Preghiamo Dio, speriamo che tutti siano al sicuro»
NUKU'ALOFA - Lo tsunami innescato dalla potente eruzione di un vulcano sottomarino vicino a Tonga ha causato «danni significativi», ma «nessuna vittima» per il momento. Un report che potrebbe cambiare, visto che non è stato ancora possibile ristabilire le linee di comunicazione con l'isola polinesiana.
Lo ha dichiarato il Primo ministro della Nuova Zelanda, Jacinda Ardern, che ha aggiornato il mondo sulla situazione. Nella notte, la minaccia dello tsunami «è stata superata» per tutti i Paesi che si affacciano sull'oceano, e che hanno visto cambiare il livello delle acque. Lo tsunami, lo ricordiamo, si è fatto sentire dal Giappone, al Cile, agli Stati Uniti.
«Di alcune parti del Paese non sappiamo ancora nulla»
In particolare, l'impatto delle onde è stato forte sulla vicina isola di Tonga. Quanto forte? Non si sa ancora di preciso, in quanto un resoconto della situazione non è ancora stato reso noto, a causa dell'interruzione delle linee di comunicazione (telefono, internet). Si sa che diverse imbarcazioni e anche case sono andate distrutte, con le onde che hanno superato il metro d'altezza. «La capitale Nuku'alofa è coperta da una spessa nuvola di cenere vulcanica, ma per il resto la situazione è stabile», ha spiegato la Ardern, dicendo di aver ricevuto le informazioni tramite l'ambasciata del suo paese a Tonga. Per altre Parti del paese, però, «non sappiamo ancora nulla».
Una situazione che ha fatto crescere le preoccupazioni tra le comunità tongane in Nuova Zelanda, desiderose di mettersi in contatto con le loro famiglie a casa. «Preghiamo che Dio aiuti il nostro paese in questo triste momento. Speriamo che tutti siano al sicuro», ha detto Maikeli Atiola, il segretario della Chiesa Wesleyana di Tonga ad Auckland, come riportato dall'agenzia Reuters.
C'è bisogno di acqua pulita
Ciò che è chiaro è che il piccolo regno polinesiano ha bisogno di una fornitura d'acqua, poiché la cenere ha contaminato tutte le riserve degli abitanti. Tra i primi ad aver già annunciato il proprio aiuto sono stati gli Stati Uniti, che tramite il Segretario di Stato Antony Blinken hanno dichiarato di essere «preoccupati per il popolo di Tonga e pronti ad inviare assistenza».
L'ente geologico statunitense (USGS) ha dichiarato che l'eruzione di sabato è stata equivalente «ad un terremoto di magnitudo 5,8 a profondità zero». L'eruzione di otto minuti, lo ricordiamo, ha causato un'onda d'urto che si è fatta sentire anche in Ticino, e persino in Alaska. D'altronde, le immagini dell'eruzione dallo spazio sono impressionanti.
Ciò che preoccupa lo scienziato neozelandese Marco Brenna, interpellato dall'agenzia AFP, è che seppur l'impatto di questa eruzione sia stato «relativamente basso», un'altra eruzione con un impatto anche «molto maggiore» non può essere esclusa. Tonga, lo ricordiamo, ha 105mila abitanti.
Due vittime in Perù per un'onda anomala
Due donne sono morte in Perù, apparentemente a causa di un'onda animala provocata dall'eruzione a Tonga. Il quotidiano Exitosa afferma che un furgone che circolava in riva all'oceano sarebbe stato risucchiato in acqua e solo uno dei tre occupanti, il conducente, è riuscito a tornare a riva. Per la moglie dell'uomo e un'amica, invece, non c'è stato nulla da fare: sono decedute nonostante i disperati tentativi di rianimarle, una volta localizzate in mare.