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FRANCIA

Scioperi dei camionisti in Francia, forti disagi sulle strade

I sindacati chiedono di riaprire le trattative per un aumento degli stipendi di fronte all’impennata dell’inflazione.
Scioperi dei camionisti in Francia, forti disagi sulle strade
AFP
Scioperi dei camionisti in Francia, forti disagi sulle strade
I sindacati chiedono di riaprire le trattative per un aumento degli stipendi di fronte all’impennata dell’inflazione.
LILLA - Camion di traverso sulle strade e barricate nei principali passaggi verso le zone industriali. Ecco cosa hanno trovato i cittadini di molte città francesi questa mattina recandosi al lavoro. I camionisti sono in sciopero e chiedono un ...

LILLA - Camion di traverso sulle strade e barricate nei principali passaggi verso le zone industriali. Ecco cosa hanno trovato i cittadini di molte città francesi questa mattina recandosi al lavoro. I camionisti sono in sciopero e chiedono un adeguamento della remunerazione in seguito alla forte inflazione. Lo sciopero sta causando vari disagi alla circolazione stradale. I manifestanti bloccano le auto e distribuiscono volantini per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle loro condizioni di lavoro. 

Blocchi e rallentamenti sono stati registrati, già dall'alba, a Orléans (Loiret), Miramas (Bouches-du-Rhône) e Lunéville (Meurthe-et-Moselle), riferisce il sindacato CGT. Blocchi anche nella regione Hauts-de-France (Nord) all'ingresso di due importanti zone di attività logistica, una all'uscita di Lilla e l'altra nei pressi di Arras, con auto intrappolate nel traffico e ingorghi nelle ore di punta.

«La crisi sanitaria ha sottolineato l'importanza delle attività di trasporto, che sono state addirittura dichiarate di pubblica utilità dal Governo. Ma questo riconoscimento non si è tradotto in un corretto aumento salariale o su un miglioramento delle condizioni di lavoro» riferiscono i vari sindacati attraverso un comunicato stampa. 

L'azione di oggi è soltanto il primo passo di un percorso già programmato. L'obiettivo di questa giornata è infatti «farci sentire» nella prospettiva di tornare a manifestare fra qualche mese, spiega il delegato del sindacato CGT-Transports Fabien Michaud al quotidiano francese LeParisien. «Abbiamo organizzato per settembre un movimento ancora più ampio nel caso non dovessimo ricevere una risposta positiva da parte del governo e dei datori di lavoro», ha avvertito.

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