Diverse centinaia di persone sono scese in strada gridando slogan che rievocano le Primavere Arabe di un decennio fa.
BAGHDAD - La protesta riempie il vuoto lasciato pochi giorni fa dai sanguinosi scontri, con 30 morti, che hanno opposto partiti e milizie sciite filo-iraniane e gli sciiti anti-iraniani seguaci di Moqtada Sadr. E avviene dopo quasi un anno di impasse politica per l'incapacità dei partiti sciiti in parlamento di mettersi d'accordo sulla spartizione del potere nonostante la vittoria elettorale dei sadristi.
«Il popolo vuole la caduta del regime», hanno scandito i manifestanti in piazza Nissour a Baghdad, dicendosi eredi del movimento di protesta che ha conquistato le piazze nell'ottobre del 2019 contro la corruzione e l'ingerenza politica di Teheran.
Immagini diffuse dai media iracheni hanno mostrato il corteo pacifico di giovani e meno giovani, studenti delle scuole e delle università, docenti, avvocati, liberi professionisti e gente comune, scandire slogan anti-corruzione e per il cambiamento, tra cui quello celebre delle rivolte arabe del 2011: «il popolo vuole la caduta del regime!».
Altri slogan evocano la «fine delle interferenze straniere», in riferimento al fatto che l'Iraq post-Saddam è da due decenni dominato dalla spartizione in zone di influenza tra Stati Uniti e Iran.
La manifestazione odierna è stata organizzata dal movimento detto «di quelli di ottobre», in riferimento agli attivisti e alla gente comune che nell'ottobre del 2019 invase pacificamente e per diverse settimane consecutive le vie di Baghdad e di altre città del paese chiedendo riforme del sistema politico, dominato da signori della guerra e leader politico-confessionali descritti come «corrotti».