Fino a 15 chilometri di coda in provincia di Arezzo dopo quanto accaduto tra tifosi del Napoli e della Roma
AREZZO - Caos sull'autostrada A1 tra Monte San Savino e Arezzo, in seguito a scontri tra tifosi del Napoli e della Roma avvenuto nel primo pomeriggio di oggi.
Secondo quanto riferiscono i media italiani, un gruppo di ultrà partenopei avrebbe teso un agguato ai sostenitori giallorossi diretti a Milano all'altezza dell'area di servizio di Badia al Pino est. Le opposte fazioni si sono fronteggiate con un lancio di lacrimogeni e sassi. «I tifosi sono scesi dalle macchine, erano in mezzo all'autostrada, tutti incappucciati e vestiti di scuro» racconta una testimone oculare al quotidiano Repubblica. «Avevano bastoni e lanciavano petardi e fumogeni verso l'area di servizio. E da lì gli altri tifosi rispondevano tirando altri fumogeni. Siamo riusciti a superarli e siamo scappati». Alcuni media parlano di circa 300 persone coinvolte.
La polizia è dovuta intervenire per riportare la situazione alla normalità e, per farlo, è stata costretta a chiudere l'autostrada creando una coda che ha raggiunto la lunghezza di 15 chilometri. I soggetti sono stati identificati dagli agenti, ma alcuni di essi sono risaliti in auto e sono ripartiti verso nord. Un primo bilancio non confermato ufficialmente dalle autorità parla di un ferito e diversi contusi.
Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha così commentato l'episodio: «Questi non sono tifosi. Autostrada chiusa e viaggiatori italiani bloccati? Paghino tutti i danni di tasca loro, e mai più allo stadio». L'area di servizio è la stessa dove, nel novembre 2007, morì il tifoso laziale Gabriele Sandri, raggiunto da un colpo di pistola sparato da un poliziotto.