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Irruzione nell'ambasciata giapponese: «L'oceano non è un bidone dei rifiuti»

COREA DEL SUDIrruzione nell'ambasciata giapponese: «L'oceano non è un bidone dei rifiuti»

24.08.23 - 08:38
Sedici persone sono finite in manette
keystone-sda.ch / STF (JEON HEON-KYUN)
Fonte Ats ans
Irruzione nell'ambasciata giapponese: «L'oceano non è un bidone dei rifiuti»
Sedici persone sono finite in manette

SEUL - Più di 10 persone sono state arrestate mentre cercavano di entrare nell'ambasciata giapponese a Seul in segno di protesta contro la decisione di Tokyo di riversare in mare l'acqua contaminata della centrale nucleare di Fukushima.

«Più di 10 persone sono state arrestate per aver tentato di fare irruzione nell'ambasciata», ha dichiarato un agente di polizia, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Afp.

Un gruppo di manifestanti si era radunato davanti all'ambasciata con cartelli che recitavano: «L'oceano non è il bidone dei rifiuti del Giappone» e «ci opponiamo al rilascio delle acque reflue».

Secondo l'agenzia di stampa Yonhap 16 persone - tutti studenti universitari - sono state arrestate per aver tentato di fare irruzione nell'ambasciata. Gli studenti hanno cercato di entrare nella sede diplomatica «intorno alle 13 ora locale (le 6 in Svizzera) gridando slogan di condanna contro il rilascio dell'acqua radioattiva, scrive l'agenzia. Sono stati arrestati con l'accusa di aver violato la legge sugli assembramenti e le manifestazioni», aggiunge.

Tutti gli altri manifestanti sono stati dispersi e la polizia ha limitato l'accesso all'edificio che ospita l'ambasciata poco dopo l'incidente, come ha constato un giornalista dell'Afp.

Trizio sotto ai limiti - La concentrazione del trizio nell'acqua radioattiva di Fukushima rilasciata dal Giappone è «ben al di sotto» dei limiti di pericolosità: lo ha detto l'agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea)

«Gli esperti dell'Aiea hanno raccolto campioni questa settimana delle acque preparate per la prima fuoriuscita», ha affermato in una nota l'organismo delle Nazioni Unite, che supervisiona l'operazione. «L'analisi condotta indipendentemente sul posto ha confermato» che la concentrazione del trizio radioattivo era «ben al di sotto del limite operativo di 1'500 becquerel (Bq) per litro».

«Gli esperti dell'Aiea sono lì sul posto per fungere da punto di riferimento della comunità internazionale e garantire che il discarico venga effettuato come previsto, in linea con gli standard di sicurezza dell'Aiea - ha commentato il direttore generale dell'agenzia, Rafael Mariano Grossi -. Attraverso la nostra presenza, contribuiamo a generare la necessaria fiducia che il processo si svolga in modo sicuro e trasparente».

L'Aiea, inoltre, sarà presente sul posto per tutto il tempo di scarico dell'acqua trattata, in linea con l'impegno di Grossi a seguire le operazioni prima, durante e dopo il rilascio nell'oceano. Inoltre, l'Aiea ha deciso di lanciare «da oggi una pagina web dedicata per fornire dati in tempo reale dal Giappone sulla situazione, includendo la portata d'acqua, i dati di monitoraggio delle radiazioni e la concentrazione di trizio dopo la diluizione».

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COMMENTI
 

Ulk 1 anno fa su tio
Spero che sia un arresto di facciata
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