Nel frattempo continua la corsa contro il tempo per cercare di salvare le vite rimaste intrappolate tra le macerie.
MARRAKECH - Una scossa di terremoto di magnitudo 3.9 ha colpito questa mattina alle 9:59 ora locale (le 10:59 in Svizzera) il Marocco, a sud di Marrakech, nella stessa area in cui è stato registrato il sisma di magnitudo 7 venerdì notte: lo riporta sul suo sito l'Istituto geofisico statunitense Usgs. L'ipocentro del terremoto odierno è stato localizzato ad una profondità di 10 chilometri.
Nel frattempo continua la corsa contro il tempo in Marocco per cercare di salvare le vite rimaste intrappolate tra le macerie del forte terremoto che nella notte tra venerdì e sabato ha causato oltre 2 mila morti. «Le prossime 24-48 ore saranno fondamentali», ha ricordato Caroline Holt, direttrice delle operazioni della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
Un uomo è stato estratto vivo a Moulay Brahim, un villaggio sulle montagne dell'Atlante tra quelli particolarmente devastati dal sisma. Si scava a mano e con qualsiasi mezzo disponibile tra i detriti di quelle che solo due giorni fa erano case e ora, per molti, sono diventate tombe. Le piccole ruspe lavorano senza sosta tra i vicoli della medina di Marrakech che si svuota pian piano degli ultimi turisti che vengono trasferiti negli alberghi della città nuova.
A Gueliz, il quartiere nato sotto il protettorato francese, gli edifici hanno retto al terremoto. Solo a Marrakech, afferma l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), sono 300 mila le persone che hanno bisogno di aiuto. Migliaia di famiglie hanno trascorso la notte all'aperto in accampamenti improvvisati, allineati sull'erba fuori dalle mura della medina, dormendo sotto le palme per la paura di rientrare nelle case ancora in piedi.
E mentre da oggi il Marocco osserva tre giorni di lutto, è partita la macchina degli aiuti. La Croce Rossa Italiana ha aperto tramite il suo sito web una raccolta fondi per aiutare la Mezzaluna Rossa Marocchina a soccorrere la popolazione così tragicamente colpita dal terremoto. La Spagna, a seguito di una richiesta formale di aiuto da parte di Rabat, invierà squadre di ricerca e soccorso. La Tunisia ha mobilitato una squadra della protezione civile composta da 56 persone e un ospedale da campo completamente attrezzato. Ad Asni, pochi chilometri a sud di Marrakech, stanno arrivando i medici militari per aprire il primo ospedale da campo.
Raccolte fondi stanno nascendo sulle piattaforme internet di foundraising mentre privati cittadini hanno iniziato a organizzare scorte di viveri per aiutare i sopravvissuti.
Intanto gli esperti cercano di tranquillizzare. «È poco probabile che ci siano nuove scosse» afferma Taj-Eddine Cherkaoui, sismologo ed ex professore dell'Università Mohammed V di Rabat intervistato da Medias24. «Dopo un sisma di questa potenza - sostiene- non possiamo aspettarci fenomeni simili a breve termine».